1 Corinzi 1:1-16 - Spargiamo il profumo di Cristo essendo perfettamente uniti

 

Predicatore: Reid Karr

Domenica scorsa abbiamo concluso la serie di predicazioni sull'ira. Per tre mesi (più o meno) abbiamo visto cosa succede quando la nostra ira viene sottomessa al vangelo e come la fede in Cristo cambia la vita, l'ira compresa chiaramente. Oggi iniziamo una nuova serie. È una serie di 19 predicazioni sulla prima lettera di Paolo alla chiesa a Corinto. La serie è intitolata Vogliamo davvero spargere il profumo di Cristo? Questo titolo prende spunto da una preghiera costante della chiesa, cioè che possiamo spargere il profumo di Cristo e essere la sua luce in questo quartiere e in questa città, affinché vite vengano salvate e trasformate dalla buona notizia di Gesù Cristo. Quindi è giusto che ci facciamo questa domanda: Vogliamo davvero spargere il profumo di Cristo?

La prima lettera di Paolo ai Corinzi ci aiuterà molto a riflettere su questa domanda e rispondere ad essa perché è una lettera che ha molto a che fare con la chiesa locale. Infatti ci sono più insegnamenti sulla chiesa in questa lettera che in tutte le altre lettere di Paolo. La chiesa locale è fondamentale nel piano di Dio per la diffusione del profumo di Cristo e il suo vangelo. Infatti, il motore per la diffusione di questo profumo è la parola di Dio e la buona notizia di Cristo. Il veicolo per spargere il profumo di Cristo è la chiesa, cioè il corpo di Cristo. Quindi è giustissimo che studiamo e approfondiamo questa lettera per capire come possiamo spargere bene e efficacemente il profumo di Cristo a Prati e a Roma.

Ma in questa lettera un grande problema emerge a Corinto. Cioè la chiesa non è più distinguibile dalla città e dalla cultura in cui è presente. In altre parole, c’è troppo Corinto nella chiesa. Il tempio di Dio (cioè la chiesa) è troppo simile ai tanti tempi pagani presenti nella città e lo Spirito Santo viene mal compreso e abusato. In più, ci sono tantissimi problemi nella chiesa, anche problemi molto gravi. Ci sono tantissimi litigi, la chiesa si è divisa in fazioni diverse, c'è tantissima discordia, c`è tantissima idolatria, c'è un problema di ubriachezza durante la cena del Signore, ci sono quelli della chiesa che ancora vanno dalle prostitute, ci sono quelli che negano la risurrezione di Cristo, e c'è adirittura un problema di incesto nella chiesa. Quindi diciamo che la chiesa a Corinto fa fatica a spargere bene il profumo di Cristo nella città.

Paolo riceve notizie di questi problemi e si rattrista molto e diventa anche molto frustrato chiaramente. Scrive questa lettera allora per chiarire certe cose e per affrontare i tanti problemi della chiesa. Il primo problema che affronta è la mancanza di unità nella chiesa. Una chiesa divisa non riesce a spargere bene il profumo di Cristo. L'unità è fondamentale per la chiesa che vuole spargere il profumo di Cristo nel posto dov'è presente. Quindi in questo primo capitolo Paolo esorta la chiesa ad essere unita. Anzi, implora la chiesa ad essere perfettamente unita. Quindi è giustissimo che anche noi parliamo dell'importanza dell'unità visto che vogliamo spargere il profumo di Cristo in questo quartiere e in questa città.

Adesso vogliamo leggere la prima metà del primo capitolo, e poi approfondiremo questo tema dell'unità. E nell'approfondire l'unità evidenzieremo due verità dell'unità. La prima è che è un'unità salda in Cristo. Se non è salda in Cristo, non è un'unità affidabile e sicuramente non è un'unità che riesce a spargere bene il profumo di Cristo. La seconda verità è che deve essere un'unità armoniosa, cioè che ha una voce unita se spera di spargere bene il profumo di Cristo. Leggiamo adesso il testo e poi approfondiremo queste due verità.

Un'osservazione molto interessante che emerge subito in questi primi versetti di questa lettera è che, a prescindere dai tanti problemi che sono emersi a Corinto, per Paolo è ancora una chiesa. Questo non è da scontare. Ci sono problemi dottrinali, la chiesa è divisa in diverse fazioni, e ci sono gravi problemi di comportamento, come abbiamo già evidenziato. A prescindere, Paolo scrive "alla chiesa di Dio che è in Corinto." Per Paolo è ancora una chiesa. Non viene squalificata come chiesa. Veramente interessante questo. Se noi dovessimo comportarci come i Corinzi, allora per me non ci sarebbe più speranza. Farei fatica a chiamarci una chiesa. Ma per Paolo la speranza c'è, e a Corinto c'è ancora una chiesa. Questo ci fa riflettere no?

Vuol dire allora che il comportamento della chiesa non vale niente e che non è importante? No di certo. Abbiamo fatto una intera serie di predicazioni intitolata "comportandoci come Cristo." È stato un bel approfondimento della lettera di Giacomo. Certo che il comportamento è importante. Allo stesso tempo i Corinzi non vengono squalificati come chiesa dal loro comportamento. Si comportano male, e sono molto confusi, ma a prescindere Paolo li chiama una chiesa. Apparentemente i segni essenziali di una chiesa sono presenti. Sappiamo, come vedremo più avanti, che la chiesa osserva la cena del Signore (anche se alcuni si ubriacano durante la cena), e vediamo in questo brano che battezza, anche se ci sono problemi dottrinali con il modo in cui la chiesa battezza nuovi credenti.

Quello che possiamo imparare da Paolo è che quando guarda la chiesa a Corinto, prima di vedere la gente con i tuoi tanti problemi, vede Cristo, il capo della chiesa. Infatti Paolo mette tantissima enfasi su Cristo nei primi versetti di questa lettera per ricordare ai Corinzi chi sono in Cristo Gesù. Infatti, nei primi 9 versi di questo capitolo, Paolo parla di Cristo 9 volte. Paolo fa capire ai Corinzi che a prescindere dai loro tanti problemi, sono saldi in Cristo. Sono una chiesa perché la chiesa è costruita sopra la roccia, che è Cristo. Sì, i Corinzi sono come le onde che vengono sballottate qua e là, ma Cristo non è così. Cristo è saldo. Sono allora saldi in Cristo. Sì certo, Paolo è molto deluso dal loro comportamento e scrive a loro per chiarire la confusione e correggere la loro stoltezza. Ma ha speranza. Ha speranza perché a prescindere dai suoi problemi, la chiesa è salda in Cristo.

È chiarissimo quanto centrale Cristo è in questa lettera. Nel verso 2 Paolo scrive "ai santificati in Cristo Gesù, chiamati santi." Incredibile questo. A prescindere dai loro problemi vengono chiamati santi. Questo perché Cristo, per mezzo dello Spirito Santo, riesce a fare miracoli nella vita di qualsiasi persona. Nei versetti 4 e 5 vediamo che grazie alla grazia di Dio sono stati arricchiti di ogni cosa in Cristo Gesù. È Cristo, come vediamo nel verso 8, che renderà i Corinzi saldi fino alla fine, perché siano irreprensibili nel giorno del Signore. Fedele è Dio dal quale sono stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo.

Noi non siamo una chiesa perfetta. No di certo. Ma grazie a Dio non siamo malati come la chiesa a Corinto. Questo vuol dire, allora, che c'è più speranza per noi? Meno problemi abbiamo, più speranza c'è? Se ci comportiamo bene allora tutto andrà bene e la chiesa crescerà? È questa la formula giusta per la chiesa? No! No di certo! Se questa fosse la formula giusta, la nostra speranza sarebbe fondata su noi e sul nostro comportamento. Se fosse così, la chiesa sarebbe fondata e costruita sul moralismo. Ma grazie a Dio non è così.

Il nostro comportamento come chiesa è per forza importante, ma la nostra speranza come chiesa e la nostra unità come chiesa e la capacità di spargere il profumo di Cristo è tutto trovato in Cristo Gesù. Siamo saldi non in noi stessi, ma siamo saldi in Cristo Gesù. La nostra unità come chiesa è salda, e deve essere salda, in Cristo, altrimenti non può essere veramente salda. In e con Cristo siamo una casa costruita sopra la roccia, che è Cristo. La pioggia cade, il vento soffia forte, vengono i torrenti, ma la casa non cade. È salda in Cristo. Per spargere il profumo di Cristo dobbiamo essere una chiesa unita, e la nostra unità deve essere salda in Cristo. Siamo veramente saldi in Cristo? La nostra unità è salda in Cristo? Resisteremo ai tanti torrenti che verranno sempre? Sono domande molto importanti. Se vogliamo davvero spargere il profumo di Cristo a Roma, allora dobbiamo essere uniti, e la nostra unità deve essere salda in Cristo. 

Poi la seconda verità che scopriamo in questo brano è che la nostra unità come chiesa deve essere armoniosa. Ma cosa intendiamo esattamente con questa verità? Allora, a Corinto non troviamo una chiesa armoniosa. Purtroppo la chiesa è molto disarmonica. I tanti litigi, le tante fazioni, i tanti disaccordi, i tanti problemi dottrinali, hanno creato una chiesa molto disarmonica. Vediamo queste fazioni e questa disarmonia con tanta chiarezza nei versi 12 e 13, dove Paolo scrive "...Ciascuno di voi dichiara: 'Io sono di Paolo, io d'Apollo, io di Ceffa, io di Cristo.'" Poi Paolo fa questa domanda ai Corinzi: "Cristo forse è diviso? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo?" La chiesa è divisa. Non c'è nessuna armonia nella chiesa. È molto disarmonica.

A causa dell'disarmonia, la chiesa non sparge bene il profumo di Cristo. Invece di essere una luce nelle tenebre, fa parte delle tenebre. C'è troppo Corinto nella chiesa e quindi non emette più un profumo dolce e soave. A causa della mancanza di unità nella chiesa emette invece un odore un po' ripugnante e rivoltante. Ma questo non va bene per la chiesa di Cristo. Deve essere unita e armoniosa. Ecco perché preghiamo sempre che possiamo essere uniti e che per mezzo dell'unità che abbiamo in Cristo possiamo spargere il profumo di Cristo in questa città.

Saldi in Cristo vogliamo essere come una sinfonia e vogliamo essere come un'orchestra sinfonica. In un'orchestra sinfonica ci sono tante persone diverse e ci sono tanti strumenti diversi. Ma grazie all'accordo e l'unità tra di loro, che è frutto di tantissime ore di prove e di esercizi, tutti suonano insieme per creare un brano musicale molto molto bello. La chiesa è molto simile. È composta di persone diverse con doni diversi, ma quando sono uniti e quando i loro doni che ricevono dal Signore vengono utilizzati per compiere la stessa missione e visione, allora la chiesa diventa molto armoniosa e crea un bellissimo brano musicale e sparge molto bene il profumo di Cristo.

Ma nessuno vuole ascoltare un'orchestra stonata. Se tutti i musicisti non sono uniti e se suonano brani diversi e se i loro strumenti sono tutti stonati, allora fa male alle orecchie e tutti tappano le orecchie per non ascoltare questo inquinamento acustico. Ed è lo stesso per la chiesa. Se la chiesa è divisa e se tutti litigano e se tutti sono orgogliosi e anche invidiosi gli uni degli altri, e se i doni che hanno ricevuto dal Signore vengono usati per motivi egoistici, allora nessuno sarà mai attratto da questa chiesa. Anzi sarà una chiesa ripugnante e rivoltante e emetterà un odore puzzolente.

Ma chiaramente non vogliamo essere una chiesa così. No di certo. Se vogliamo essere una chiesa regale che prende responsabilità per Prati e per Roma, e se vogliamo essere una chiesa profetica che annuncia fedelmente la buona notizia di Cristo, e se vogliamo essere una chiesa sacerdotale che serve bene il nostro vicino, allora dobbiamo essere una chiesa che sparge il dolce profumo di Cristo. Per spargere il profumo di Cristo dobbiamo essere una chiesa armoniosa e unita. Infatti, come dice Paolo nel verso 10 dobbiamo essere una chiesa perfettamente unita. Questo non vuol dire che non abbiamo idee e opinioni diverse tra di noi, ma vuol dire che siamo saldi in Cristo Gesù, colui che ha sparso il suo sangue affinché la sua chiesa potesse spargere il suo profumo ovunque sia presente.

Ma l'esempio più bello che la chiesa ha della perfetta unità e della perfetta armonia è il Dio Trino della Bibbia. Dio Padre, Figlio, e Spirito Santo sono perfettamente uniti. Il Dio Trino opera in maniera perfettamente armoniosa per compiere la volontà del Signore. È il massimo esempio dell'armonia per la chiesa. Grazie all'esempio del Dio Trino c'è speranza per la chiesa. C'è speranza che il profumo di Cristo possa essere veramente sparso nella città per salvare e redimere tante vite.

Noi siamo peccatori. Siamo persone molto imperfette. Siamo molto egoisti. Combattiamo tutti i giorni contro la nostra carne e contro la nostra peccaminosità. Se la nostra salvezza e la nostra santificazione spettassero a noi, allora non ci sarebbe nessuna speranza per noi. In questa vita lotteremo sempre contro il peccato. Ma come vediamo in questa lettera, il nostro comportamento, mentre è molto importante, non rende la chiesa salda. Anzi, la rende molto instabile perché non è per niente affidabile. È invece Cristo Gesù che rende la chiesa salda. È Cristo che rende la chiesa perfettamente unita. È Cristo che arricchisce la chiesa di ogni dono e di ogni conoscenza. È Cristo che renderà la chiesa salda fino alla fine affinché sia irreprensibile nel giorno del Signore.

E tu e la tua vita? È salda? È costruita sulla roccia? O è instabile, costruita sulla sabbia? Ti fidi di te e del tuo comportamento per essere saldo? La Bibbia ci fa capire con chiarezza che noi non siamo persone affidabili e saldi. Ma Cristo Gesù lo è e puoi sempre contare su di lui. O forse conosci Cristo come Signore e Salvatore, ma hai sempre tenuto la chiesa a debita distanza. Sicuramente ci sono motivi molto comprensibili per questo, ma sappi che nella Bibbia - come vedremo anche più avanti nel dodicesimo capitolo di questa lettera - la vita del discepolo di Cristo non esiste al di fuori della vita della chiesa locale. Queste sono domande e concetti su cui riflettere nel corso di questa serie su 1 Corinzi.

Concludiamo con questa domanda: Come chiesa in questo quartiere e in questa città, e come membri del corpo di Cristo, vogliamo davvero spargere il profumo di Cristo? Sì? Spargiamolo allora, essendo saldi in Cristo, armoniosi, e perfettamente uniti. Vogliamo essere molto presenti a Roma e vogliamo servire questa città, ma non vogliamo che ci sia troppo Roma nella chiesa. Così possiamo spargere bene il profumo di Cristo e attrarre le persone a questo profumo dolce e soave. In e con Cristo è possibile. Questa è la nostra preghiera. A Dio sia ogni gloria.


Grazie a tutti coloro che sostengono la Chiesa Breccia di Roma con le loro offerte.