1 Corinzi 12 - Glorifichiamo Dio e la chiesa

 

Predicatore: Reid Karr

Nel 1994 è iniziata la cosiddetta "benedizione di Toronto." È durata una sessantina di giorni ed ebbe una influenza - benché breve - sulla chiesa evangelica globale che è durata qualche anno. Chi si ricorda? Tanti di noi non erano ancora nati. Io avevo 15 anni e mi ricordo bene che fu un fenomeno che fece parlare molto. La "benedizione di Toronto" è stata descritta come un ubriacarsi senza i postumi della sbornia, come ecstasy senza bisogno di droghe. Era una forma di esperienza religiosa caratterizzata da molti fenomeni fisici insoliti, come debolezza corporea e caduta a terra, scosse, tremori e movimenti corporei convulsi, risate incontrollabili o lamenti e pianti inconsolabili, apparente ubriachezza, versi di animali e intensa attività fisica, oltre a essere accompagnata da fenomeni come un senso accresciuto della presenza di Dio, intuizioni profetiche sul futuro, annunci profetici da parte di Dio, visioni ed esperienze mistiche fuori dal corpo. Tanti lo consideravano un grande movimento dello Spirito Santo.  

Adesso torniamo indietro al primo secolo e andiamo a Corinto. Lo studioso Leon Morris, commentando sul capitolo che stiamo per leggere (cioè commentando su 1 Corinzi 12), dice questo: "Nell'antichità era universalmente accettato che alcune persone, che erano particolarmente in contatto con il divino, avessero speciali doti spirituali. A volte si comportavano in modo imprevedibile, si lanciavano, parlavano in modo frenetico e così via. Il loro “entusiasmo” era il segno della presenza dello spirito divino in loro. Dal giorno della Pentecoste in poi, alcuni all'interno della Chiesa cristiana manifestarono doni spirituali insoliti." Sembra un po' come la benedizione di Toronto. 

In questo capitolo Paolo risponde a questo "entusiasmo" confuso e malsano che era presente nella chiesa a Corinto e che per i Corinzi era segno della presenza dello Spirito Santo. Paolo evidenzia due punti importantissimi per aiutarli a tenersi alla larga da queste incomprensioni pericolose. In primo luogo Paolo ricorda ai Corinzi che Dio è l'autore di ogni dono che la chiesa riceve e che ogni dono deve essere utilizzato per la gloria di Dio, non per l'innalzarsi e non per fini egoistici. Questo rimane un punto molto importante per la chiesa di oggi, cioè che Dio è l'autore di ogni dono che riceviamo, e che dobbiamo glorificare Dio con ogni nostro dono. 

In secondo luogo, Paolo ricorda ai Corinzi che ogni dono ricevuto dal Signore deve essere usato per amare e edificare il corpo di Cristo, cioè la Chiesa. I doni di Dio non devono mai essere usati per fini egoistici. E chiaramente anche questa è una verità ancora validissima per la chiesa di oggi. I doni che abbiamo ricevuto da Dio devono edificare il corpo di Cristo, cioè devono edificare la chiesa, e non devono mai essere usati per fini egoistici. 

Approfondiamo il primo punto che Paolo evidenzia in questo capitolo, cioè che ogni dono che abbiamo e ogni dono che riceviamo è un dono di Dio, cioè è un dono che viene dal Signore e che riceviamo per la sua grazia. Come peccatori tendiamo sempre a darci più credito di quanto ne meritiamo. Se abbiamo un dono, è perché pensiamo di averlo guadagnato e di averlo meritato, almeno in parte. Ma subito in questo capitolo Paolo ricorda ai Corinzi che non è così. Tutto ciò che abbiamo è dovuto alla grazia di Dio e alla sua grazia soltanto. Se non fosse per la sua misericordia e per la sua grazia, saremmo ancora senza speranza e non avremmo ricevuto nessun dono. Per natura, dice Paolo in questo capitolo, siamo trascinati dietro agli idoli muti. Questo vuol dire che per natura siamo stolti perché soltanto gli stolti lodano idoli che sono muti e che non riescono a parlare o rispondere alle nostre domande. Invochi un idolo, e non ti può rispondere. Non ti ode perché è sordo, e non ti risponde perchè è muto. È sordo e muto perché è fatto da mani d'uomo. 

Ricordiamoci anche le parole di Paolo ai Corinzi nel secondo capitolo di questa lettera, dove dice: "l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente." Poi tornando a 1 Corinzi 12, Paolo dice: "Nessuno può dire Gesù è il Signore!' se non per lo Spirito Santo." "La signoria di Cristo," dice Leon Morris, commentando su questo capitolo, "non è una scoperta umana. È una scoperta che si fa e si può fare solo quando lo Spirito è all'opera nel cuore." Ma i Corinzi, evidentemente, avevano considerato il possesso dei loro doni come una questione di orgoglio e avevano messo un credente contro l'altro sulla base del possesso di questo o quel dono. Come risultato c'è adesso divisione nella chiesa, e questa divisione non va bene chiaramente. A causa della divisione la chiesa soffre e fa molto fatica a spargere il profumo di Cristo a Corinto. 

A causa della divisione nella chiesa e a causa del cattivo uso dei doni che avevano ricevuto dal Signore, Paolo per forza deve far capire ai Corinzi con chiarezza che Dio è l'autore di ogni dono e Dio dà questi doni al suo popolo per mezzo dello Spirito Santo, e questi doni non possono essere guadagnati o meritati, altrimenti non possono essere chiamati doni. Per natura siamo stolti e per natura veniamo trascinati dietro agli idoli muti e sordi. E se Dio, nella sua grazia e nella sua misericordia, non interviene, rimaniamo così, cioè rimaniamo stolti, perduti, e condannati dai nostri peccati. E fino a quando il Signore, per mezzo dello Spirito Santo all'opera nei nostri cuori, apre i nostri occhi per vedere e capire la verità della sua parola, che ci racconta la buona notizia di Gesù Cristo, allora rimaniamo perduti e veniamo sempre trascinati dietro agli idoli muti e sordi. 

È vero. Nessuno può dire "Gesù è il Signore" con un cuore sincero se non per lo Spirito Santo. I primi versi di questo capitolo sono molto trinitari, no? Dio ci dona lo Spirito Santo, che agisce in noi e che apre i nostri occhi alla verità, e per mezzo di quest'opera possiamo confessare con la bocca  "Gesù è il Signore ed è Salvatore della vita!" Dall'inizio alla fine è tutta opera del Signore. Ecco perché Paolo dice ai Corinzi nel primo capitolo di questa lettera, "Chi si vanta, si vanti nel Signore." Ogni dono che abbiamo, riceviamo dal Signore. Noi, allora, non possiamo vantarci di nulla. Quindi ogni dono nostro deve essere utilizzato per la gloria di Dio, e mai per fini egoistici. 

Se i nostri doni glorificano Dio, allora riusciamo a spargere il dolcissimo profumo di Cristo in questo quartiere e in questa città. Se però i nostri doni vengono utilizzati per fini egoistici, allora non riusciamo a spargere il profumo di Cristo, ma spargiamo invece il profumo del mondo che tutti già conoscono. Dobbiamo spargere un profumo diverso; cioè un profumo più bello e più dolce. Che con i nostri doni possiamo glorificare Dio soltanto, e che possiamo spargere bene e diffusamente il buonissimo profumo di Cristo a Prati e a Roma. 

Questo ci porta al secondo punto evidenziato da Paolo in questo capitolo, cioè che oltre a glorificare Dio, i nostri doni devono essere utilizzati per edificare il corpo di Cristo, cioè devono edificare la chiesa; la chiesa locale e la chiesa globale. Per forza i doni che riceviamo dal Signore non devono creare divisione nella chiesa, com'è il caso a Corinto e com'è il caso quando i doni dello spirito vengono misurati e valutati secondo certe manifestazioni di essi, come a Toronto durante la cosiddetta benedizione di Toronto. Anzi, come dice Paolo nel verso 4, "c'è diversità di doni, ma c'è un medesimo Spirito," e più avanti nel verso 7, "a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune." C'è un medesimo Spirito e un medesimo Signore, quindi i doni spirituali che riceviamo dal Dio Trino della Bibbia devono riflettere l'armonia presente nella Trinità. Doni diversi, ma un obiettivo comune, cioè la gloria di Dio e l'edificazione del corpo di Cristo, la chiesa. Così la chiesa riesce a spargere il profumo del vangelo di Cristo ovunque sia presente. 

Per farci capire bene questo punto importantissimo, Paolo, nella seconda parte di questo capitolo, paragona la chiesa ad un corpo. "Dio," dice Paolo nel verso 18, "ha collocato ciascun membro nel corpo, come ha voluto." Il corpo è uno, ma ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, cioè benché abbiano tra di loro doni diversi, formano un solo corpo, cioè sono uniti e hanno un obiettivo comune, cioè la gloria di Dio e l'edificazione del corpo di Cristo, che è la chiesa. Ogni dono viene dal Signore, quindi ogni dono è di valore. Sono diversi, ma sono tutti di alto valore perché vengono collocati nel corpo dal Dio Triuno della Bibbia precisamente come vuole lui. Che bella notizia per la chiesa! 

Ringraziamo allora il Signore per i doni che ci ha dato per mezzo dello Spirito Santo e per mezzo della fede in Cristo Gesù. Questi doni devono essere utilizzati per edificare il corpo di Cristo, un corpo unito, e così facendo, la chiesa riesce a dare un esempio diverso al mondo e riesce a spargere il profumo di Cristo ovunque vada e ovunque sia presente. Ma per spargere bene il profumo di Cristo a Roma, i nostri doni devono essere usati, e non possono rimanere stagnanti e non possono essere sprecati. 

Alla luce di questo, facciamoci due domande importantissime. La prima è questa: Quali sono i doni che il Signore ti ha dato? Sai quali sono? Se no, come chiesa vogliamo aiutarti a scoprire quali sono affinché tu possa glorificare Dio e edificare la chiesa e spargere il profumo di Cristo con essi. La seconda domanda è questa: Se hai un'idea di quali sono i tuoi doni che hai ricevuto dal Signore per il bene comune della chiesa, allora cosa stai facendo con essi? Se non stiamo usando i nostri doni per edificare la chiesa, allora non abbiamo capito bene la funzione e lo scopo dei nostri doni, e questo per forza deve cambiare. 

Se ci siamo fidati di Gesù Cristo per il perdono dei nostri peccati e per la nostra salvezza, allora abbiamo ricevuto il dono dello Spirito Santo e lo Spirito ci fornisce con doni spirituali per glorificare Dio e per edificare la chiesa. Tutto questo abbiamo grazie all'opera redentrice di Cristo Gesù sulla croce. Quindi come figli di Dio siamo senza scusa e non possiamo inventare scuse per il fatto che i nostri doni non vengono utilizzati come devono. I nostri doni devono contribuire al benessere del corpo a cui apparteniamo. Non possiamo essere un membro staccato dal corpo. Non possiamo essere un'appendice che succhia energia dal corpo ma che non contribuisce niente. Tale membro del corpo non ha nessuna funzione e non contribuisce a niente oltre ai suoi fini egoistici. 

Queste sono le domande che dobbiamo porci e sono domande molto importanti. Quali sono i tuoi doni spirituali? Se ti fidi di Cristo come Signore e Salvatore, allora i doni ce li hai perché hai lo Spirito Santo. Vuoi aiuto nel scoprirli? Allora come chiesa vogliamo essere una fonte di aiuto per te. Stai usando i tuoi doni per edificare il corpo di Cristo; cioè stai usando i tuoi doni per edificare la chiesa? La Bibbia non riconosce un membro del corpo che rimane staccato da esso e che vive una vita solitaria. Il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra. Ci sono molte membra, ma c'è un unico corpo. Le membra del corpo che sembrano essere deboli, non sono per niente deboli, ma sono di valore e sono necessarie alla funzione corretta e efficacia del corpo. Nessun membro del corpo può dire ad un altro membro, non ho o non abbiamo bisogno di te. Ci sono molte membra, ma c'è un unico corpo, unito nel suo scopo di spargere il dolce profumo del vangelo di Gesù Cristo ovunque sia presente. Un corpo diviso o un corpo che manca delle membra o un corpo con tante appendici che succhiano ma che non danno mai niente, fa molto fatica a spargere il profumo di Cristo. 

Che possiamo essere un corpo unito con un unico obiettivo, cioè la gloria di Dio, e che possiamo utilizzare i nostri doni per il bene comune della chiesa e che possiamo edificare la chiesa con essi. Così possiamo dare un esempio diverso a Prati e a Roma e così possiamo spargere il dolcissimo profumo di Cristo ovunque andiamo per attirare la gente a Gesù e per vedere vite salvate e trasformate dal vangelo. A Dio sia ogni gloria.


Grazie a tutti coloro che sostengono la Chiesa Breccia di Roma con le loro offerte.