1 Corinzi 16 - Non trascuriamo la colletta per i santi, facciamo ogni cosa con amore e siamo in rete con altri
Predicatore: Philip Reid Karr IV
Siamo arrivati alla conclusione di questa serie di predicazioni sulla prima lettera di Paolo ai Corinzi. È stata una bellissima serie e direi molto proficua per la chiesa. Credo che siamo cresciuti come chiesa, e gloria a Dio per questo. La domanda a cui stiamo rispondendo con questa serie è: “Come una piccola chiesa evangelica a Roma e nel quartiere di Prati, vogliamo davvero spargere il profumo di Cristo?” La risposta è “sì", ma sappiamo anche che è un compito molto difficile che richiede tanto tempo e tanta pazienza e tanta perseveranza. Con ogni capitolo di questa lettera e con ogni predicazione abbiamo cercato di attrezzarci con nuovi attrezzi e con nuove verità e con nuove istruzioni che ci aiuteranno a rimanere fedeli al nostro desiderio di spargere con sempre più efficacia il redentore profumo di Cristo a Roma.
Oggi conclude la serie, ma chiaramente non concludono il nostro desiderio e il nostro mandato di spargere il profumo di Cristo in questa città. È una sfida che la chiesa vive e che affronta ogni giorno. A volte le condizioni per questo compito sono favorevoli, altre volte sono meno favorevoli, ma il mandato non dipende dalle condizioni. Dobbiamo sempre spargere il profumo salvifico del vangelo di Cristo in questa città e ovunque andiamo in questo mondo, fino alle estremità della terra.
In quest’ultimo capitolo di questa lettera riceviamo altre tre istruzioni che ci aiuteranno a spargere con ancora più efficacia il profumo di Cristo in questo quartiere. Le tre istruzioni che vogliamo approfondire stamattina sono queste: Se vogliamo davvero spargere il profumo salvifico del vangelo a Roma, allora non possiamo mai trascurare la colletta per i santi, e come chiesa dobbiamo dare generosamente per sostenere le attività sia della chiesa locale sia della chiesa globale. Per spargere bene il profumo di Cristo, la chiesa deve dare, e deve dare generosamente. È molto importante questa istruzione.
Poi la seconda istruzione è questa: per spargere bene il profumo di Cristo, la chiesa deve fare ogni cosa con amore. È un punto che abbiamo già evidenziato, ma siccome Paolo lo evidenzia diverse volte, allora è giusto che anche la chiesa lo evidenzia diverse volte. L’amore è al cuore di questa lettera, e deve essere al cuore di ogni cosa che facciamo come chiesa. L’amore ci deve definire come chiesa. Infine, se vogliamo davvero spargere il profumo di Cristo a Roma, dobbiamo sempre ricordarci che non siamo soli, ma siamo una chiesa in rete con altre chiese e con altri credenti, e gloria a Dio per questa bellissima verità. Essendo in rete con altri riusciamo a spargere con molto più efficacia il profumo di Cristo in questa città e ben oltre.
Leggiamo insieme quest ultimo capitolo di questa lettera, e poi approfondiremo insieme queste tre istruzioni con cui Paolo conclude la sua prima lettera ai Corinzi. Lettura….
E così Paolo conclude la sua prima lettera ai Corinzi, e nella conclusione dà tre ultime istruzioni alla chiesa, di cui la prima è una risposta ad una loro domanda che riguarda la colletta o l’offerta per i santi. “Quanto poi alla colletta per i santi…” inizia Paolo. Quindi è chiaro che i Corinzi avevano una domanda riguardante questa colletta, e le istruzioni di Paolo in risposta sono chiare e pratiche. Questo tema della colletta e del mettere da parte soldi per i santi e per sostenere le iniziative della chiesa e per sostenere i poveri è molto ricorrente nella Bibbia e soprattutto nelle lettere di Paolo. Molto spesso Paolo stesso è beneficiario di queste collette e gli permettono di viaggiare e portare il vangelo a nuove città.
La Bibbia fa capire con chiarezza - e questo testo testimonia questa verità - che la chiesa deve dare generosamente per sostenere la vita e le attività della chiesa sia al livello locale, sia al livello globale. Non ci sono eccezioni a questa istruzione. Sia che abbiamo poche risorse, sia che ne abbiamo molte, dobbiamo dare e dobbiamo dare generosamente. Quanto dobbiamo dare e quanto dobbiamo mettere da parte? Paolo dice nel verso 2 che è giusto mettere da parte quello che possiamo secondo la prosperità concessaci.
Nella sua seconda lettera ai Corinzi Paolo torna al tema della colletta per i santi. Nel capitolo nove Paolo dice questo ai Corinzi riguardante la colletta: “chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina abbondantemente mieterà altresì abbondantemente. Dia ciascuno come ha deliberato nel cuor suo; non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso.” Queste sono ottime istruzioni e ottime linee guida per la chiesa. Se come chiesa vogliamo seminare scarsamente, allora il profumo di Cristo verrà altresì sparso scarsamente. Ma se vogliamo seminare abbondantemente, allora il profumo di Cristo verrà altresì sparso abbondantemente.
Qui c’è un legame chiarissimo e fortissimo tra il dare generosamente e lo spargimento del profumo di Cristo. Se vogliamo spargere il profumo redentore di Cristo sia a Roma sia alle estremità della terra, allora non possiamo mai trascurare “la colletta per i santi” e dobbiamo seminare abbondantemente e dobbiamo dare generosamente, ma non di mala voglia, né per forza, ma con gioia perché Dio ama un donatore generoso. E che esempio abbiamo in Dio di un donatore generoso, cioè colui che ha dato suo unigenito Figlio Gesù Cristo perché morisse per i nostri peccati affinché noi potessimo essere salvati da essi. In Cristo Gesù Dio ha seminato abbondantemente e per forza ha mietuto altresì abbondantemente e continua ancora oggi a mietere abbondantemente. Gloria a Dio per l’esempio che ci dà in Cristo Gesù!
Dobbiamo dare, ma non vogliamo mai dare di mala voglia, e non vogliamo dare per motivi egoistici, pensando come pensano alcuni che se diamo Dio ci ricambierà. Questo è il falso vangelo della prosperità ed è di Satana, non del Signore. Non diamo per ricevere in cambio e per avere più beni materiali. No di certo! Diamo per glorificare Dio e per spargere il profumo di Cristo. Mettiamo da parte quello che possiamo secondo la prosperità concessaci per la gloria di Dio e per lo spargimento del dolcissimo profumo del vangelo di Gesù Cristo. Che Dio possa sempre aiutarci a crescere in questo, e a lui sia sempre ogni gloria.
Qualche giorno fa ho ricevuto un messaggio da un pastore di una chiesa battista riformata che ho conosciuto ad ottobre mentre ero negli Stati uniti per parlare del cattolicesimo romano. Lui è il pastore di una chiesa nel Dakota del Sud. Il Dakota del Sud è abbastanza grande come stato. Non è grande come l’Italia, ma è sicuramente ben più della metà. Ma mentre ci sono quasi 60 milioni di persone che vivono in Italia, nel Dakota del Sud ci sono meno di un milione di persone. Ci sono invece milioni di ettari di campi di mais e di grani di diversi tipi.
Non c’è molto lì, ma la chiesa c’è. E il pastore - che si chiama Josh Brown - di questa piccola chiesa - che si chiama Redeeming Grace Baptist Church - che sta a Rapid City nel Dakota del Sud, mi ha detto che la chiesa ha deciso di iniziare a mettere da parte $300 ogni mese per dare alle iniziative di questa chiesa. Quindi questa piccola chiesa sta mettendo da parte quello che può secondo la prosperità concessagli dal Signore per sostenere le iniziative non soltanto della loro chiesa lì a Rapid City, ma anche per sostenere le iniziative di questa chiesa a Roma. Che bello! Gloria a Dio per questa chiesa e per il loro esempio! Che anche noi possiamo dare generosamente per spargere il profumo di Cristo non soltanto a Roma, ma anche alle estremità della terra, e a Dio sia sempre ogni gloria.
Possiamo essere più veloci con la prossima istruzione che troviamo in questo capitolo perché è una istruzione che Paolo ha già dato alla chiesa, ma con la conclusione della sua lettera si ripete perché è appunto una istruzione molto importante per la chiesa. Infatti è una istruzione fondamentale per la chiesa che vuole spargere il profumo di Cristo nella sua città. Vediamo questa istruzione nel verso 14 dove Paolo dice: “Tra voi si faccia ogni cosa con amore.”
L’amore per Paolo è molto importante. Infatti dedica un intero capitolo a questo tema dove dice che “l’amore è paziente, è benevolo, l’amore non invidia, non si vanta, non si gonfia, non cerca il proprio interesse, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L’amore non verrà mai meno.” Questo è l’amore. Questo è l’amore biblico. Ecco perché Paolo ne parla così tanto. Se la chiesa non fa ogni cosa con amore, allora non potrà mai spargere efficacemente il profumo redentore di Cristo nella sua città. Deve fare ogni cosa con amore.
Guardiamo anche al versetto precedente, cioè il verso 13, dove Paolo dà queste istruzioni alla chiesa: “Vegliate, state fermi nella fede, comportatevi virilmente, fortificatevi.” La settimana scorsa abbiamo evidenziato il fatto che per spargere bene il profumo di Cristo a Roma dobbiamo come chiesa stare fermi e incrollabili. Dobbiamo stare svegli e ci dobbiamo fortificare. E Paolo sta scrivendo agli uomini della chiesa quando dice che devono comportarsi virilmente. Infatti queste istruzioni di Paolo alla chiesa sono come i comandi di un generale romano ai suoi soldati, no? Sarebbe state molto familiare al mondo Greco-romano. Ma poi nel verso 14 Paolo capovolge tutto e dice qualcosa di molto controcorrente di quel tempo. Dice, “Tra voi si faccia ogni cosa con amore.” Un generale romano non parlava dell’amore.
Possiamo stare svegli e possiamo stare saldi e incrollabili, e possiamo stare fermi nella fede e ci possiamo fortificare e possiamo comportarci virilmente, ma se non facciamo tutte queste cose con amore, allora è tutto inutile e non vale niente. Ma facendo ogni cosa con amore la chiesa offre al mondo un esempio controculturale e riesce a spargere il profumo di Cristo nella sua città.
Ma per noi amare può essere molto difficile no? Questo perché siamo tutti peccatori e il peccato e la carne combattono sempre contro l’amore. Tutto quello che Paolo dice dell’amore, per natura noi siamo l’opposto di queste cose, perché come scrive Paolo agli Efesini, per natura siamo figli di ira e siamo morti nei nostri peccati. A causa della nostra peccaminosità è impossibile amare come dobbiamo.
Ma grazie a Dio troviamo di nuovo la risposta alla nostra peccaminosità e alla nostra difficoltà di amare nel Dio Trino della Bibbia. “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, non abbia vita eterna,” Giovanni 3:16. “Dio mostra il proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi,” Romani 5:8. “In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio: che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo affinché, per mezzo di lui, vivessimo. In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati,” 1 Giovanni 4:9-10. Gloria a Dio per questa verità che in Cristo Gesù possiamo fare ogni cosa con amore, e con l’amore possiamo spargere veramente il buonissimo profumo di Cristo e del suo vangelo. Che possiamo fare ogni cosa con amore e a Dio sia ogni gloria.
Per concludere - e con quest’ultima istruzione possiamo essere ancora più veloci - per spargere diffusamente il profumo di Cristo a Roma e ben oltre, anche alle estremità della terra, allora dobbiamo essere una chiesa in rete con altre chiese e con altri credenti, altrimenti il nostro raggio di azione è molto limitato. E grazie a Dio siamo una chiesa in rete con altre chiese che predicano fedelmente la parola di Dio e che sono fedeli al vangelo di Cristo. Siamo in rete qui a Roma con le altre chiese Breccia di Roma e con altre chiese ancora, e siamo in rete in Italia con le altre chiese CERBI e con le chiese dell’Alleanza evangelica italiana, e siamo in rete nel mondo con le chiese della rete Pillar e altre chiese ancora. Ecco perché una chiesa nel Dakota del Sud vuole sostenere le attività di questa chiesa. Siamo una chiesa in rete. Essere in rete è fondamentale per una chiesa che vuole spargere il profumo di Cristo sia nella sua città sia alle estremità della terra.
Negli ultimi otto versi di questo capitolo vediamo con chiarezza che Paolo è in rete con tante altre chiese e tanti altri credenti. E vediamo questo in tutte le sue lettere. Paolo sapeva che fosse assolutamente necessario essere in rete per spargere diffusamente e efficacemente il profumo di Cristo alle estremità della terra. Senza questa rete di chiese e di persone fedeli al vangelo di Gesù Cristo, lo spargimento del profumo di Cristo sarebbe stato molto ridotto e molto limitato, anzi sarebbe stato praticamente impercettibile.
Ma Paolo era in rete e noi siamo in rete, cioè siamo uniti ad altre chiese che predicano fedelmente il vangelo di Gesù Cristo. Questa è l’unità per cui Gesù prega al Padre in Giovanni 17, un’unità radicata nel vangelo di Cristo. E grazie a Gesù Cristo soltanto e grazie alla sua opera salvifica sulla croce abbiamo questa rete e abbiamo un vangelo che ci unisce e abbiamo un profumo da spargere. Infatti, abbiamo tutto in Cristo. Chi ha Cristo ha abbastanza. Per spargere bene e diffusamente e efficacemente il profumo di Cristo a Roma e alle estremità della terra, allora dobbiamo essere una chiesa in rete, e grazie al vangelo abbiamo una rete chiara e ben definita, e gloria a Dio per questo.
Per riassumere, e per concludere questa bellissima serie su questa prima lettera di Paolo ai Corinzi, e per aggiungere ancora altre istruzioni e altri attrezzi e altre frecce alla nostra faretra, dobbiamo sempre ricordarci che per spargere bene e con sempre più efficacia il profumo di Cristo a Roma e ben oltre non possiamo mai trascurare la colletta per i santi e dobbiamo dare generosamente, dobbiamo fare ogni cosa con amore, e dobbiamo essere in rete. Così il vangelo di Cristo viene condiviso e proclamato, così una città viene riformata, e così vite vengono salvate. Che possiamo essere una chiesa così, e a Dio sia sempre ogni gloria. Amen emarana tha, cioè, Signore nostro, vieni!