1 Corinzi 3:1-8 - Spargiamo il profumo di Cristo nutriti non di latte, ma di cibo solido
Predicatore: Reid Karr
Dopo un bellissimo culto battesimale che abbiamo celebrato con altre chiese la domenica scorsa, oggi vogliamo riprendere la nostra serie di predicazioni sulla prima lettera di Paolo ai Corinzi. Con questa serie stiamo rispondendo alla domanda: Vogliamo davvero spargere il profumo di Cristo in questa città e ovunque andiamo? Se la risposta è sì, allora va bene e con ogni predicazione riceviamo più attrezzi per svolgere questo compito, il quale è molto importante e anche molto sfidante.
Oggi vogliamo leggere e approfondire insieme i primi 8 versi del terzo capitolo di prima Corinzi, e con questo brano riceveremo altri due attrezzi con cui possiamo spargere il profumo di Cristo a Roma. Cioè vedremo che per essere la luce di Cristo a Prati, a Roma, e nei quartieri dove viviamo e lavoriamo, e per spargere bene il suo profumo, dobbiamo essere nutriti non di latte soltanto, ma anche di cibo solido. Poi vedremo che come chiesa dobbiamo sempre piantare e dobbiamo sempre annaffiare quello che viene piantato, ma vedremo anche che è Dio che fa crescere, e questo è molto importante. Paolo ci fa capire che coloro che piantano e annaffiano non solo nulla nei confronti di colui che fa crescere. Ma leggiamo adesso questo brano e poi approfondiremo questi nuovi attrezzi e queste nuove verità che ci aiuteranno a spargere bene il profumo di Cristo a Roma.
La chiesa a Corinto fa molto fatica a spargere bene il profumo di Cristo nella città. Come abbiamo osservato in queste settimane, c'è troppo Corinto nella chiesa e quindi la chiesa non è più distinguibile dalla città e dai tanti tempi pagani che sono dispersi nella città. Questo è un grande problema per la chiesa di Cristo. Non va bene quando la chiesa non è più distinguibile dal mondo a cui è stata mandata, per la grazia di Dio, per spargere il profumo di Cristo.
Ma purtroppo la chiesa a Corinto non vede le cose così. Anzi, ciascuna fazione presente nella chiesa crede di essere composta di persone molto sapienti e molto mature, e credono di essere pieni dello Spirito Santo e quindi credono di essere persone super-spirituali. È, infatti, questa cosiddetta sapienza e questo cosiddetto riempimento dello Spirito Santo che stanno creando contese e gelosie e fazioni nella chiesa. Ma questo non va bene. Anzi, è inaccettabile per la chiesa di Cristo che deve spargere il suo profumo e essere la sua luce nella città e nel mondo.
È infatti per questo motivo che Paolo scrive alla chiesa. Scrive ai Corinzi per dire che non sono per niente persone sapienti e mature. Non sono super-spirituali come credono di essere. Forse il mondo li vede così, ma questo non vale niente. Anzi, è un grande problema ed è un problema che viene evidenziato da Paolo nei brani precedenti. È un grande problema perché - come abbiamo detto nelle settimane scorse - per il mondo la predicazione della croce di Cristo e la predicazione del vangelo e la predicazione della parola di Dio - sono grandi sciocchezze. Per il mondo la croce di Cristo è pazzia..
Quindi invece di essere persone sapienti, spirituali e maturi, sono fanciulli e sono piccoli bambini che ancora bevono latte perché ancora non possono sopportare il cibo solido. Non sono uomini e donne di Dio, ma sono ancora bambini nella fede, e le diverse fazioni e le tante contese e le gelosie presenti nella chiesa sono tutte prove chiare della loro immaturità nella fede. Non sono maturi. Sono bambini e non possono ancora sopportare il cibo solido.
Non c'è bisogno di dirlo, ma lo diciamo comunque…se vogliamo spargere il profumo di Cristo a Roma, non possiamo comportarci come la chiesa a Corinto. Non possiamo essere bambini nella fede. Non possiamo accontentarci del latte soltanto. Non ci possono essere contese e gelosie e frazioni tra di noi. Contese e gelosie e fazioni nella chiesa rendono il profumo di Cristo puzzolente e ripugnante. Mentre è vero che la predicazione della croce è pazzia ed è ripugnante per quelli che periscono, per quelli che vengono salvati è la potenza di Dio, e questa potenza è un profumo bellissimo e delizioso. È così perché è la vita, ed è la vita eterna. Quindi come chiesa non possiamo essere inciampi per quelli che vengono salvati. Per loro dobbiamo essere il delizioso profumo di Cristo affinché vedano nella chiesa la potenza e la bellezza e la sapienza di Dio, rivelate e dimostrate nel vangelo di Gesù Cristo.
Quando osservo la nostra chiesa, non vedo gravi contese e gelosie e fazioni presenti nella chiesa, e grazie a Dio per questo. Che possa essere sempre così. Ciò detto, le contese e le gelosie non sono sempre visibili. Siamo molto bravi a nascondere queste cose nei nostri cuori. Siamo molto bravi a far finta che tutto va bene, quando la realtà è che stiamo nascondendo contese e gelosie nei nostri cuori. E se non vengono sottomesse al vangelo, creano tanti danni e, come dice Paolo agli Efesini, fanno posto al diavolo, che cerca sempre chi possa divorare.
Questo succede spesso quando, ad esempio, ci mettiamo a confronto con altri. Vediamo i doni, le capacità e le loro risorse che altre persone hanno, e vediamo che noi non abbiamo queste cose, e quindi questo confronto peccaminoso dà nascita a contese e gelosie e fazioni nei nostri cuori e fa posto al diavolo, e queste contese e gelosie ci divorano, e come risultato rimaniamo bambini nella fede e non riusciamo a crescere veramente e non veniamo nutriti di cibo solido perché non lo possiamo sopportare. Beviamo ancora latte e siamo ancora carnali e ci comportiamo secondo la natura umana, e quindi come risultato facciamo molta fatica a spargere il profumo di Cristo.
È così forse per te? Stai forse nascondendo qualche contesa e qualche gelosia nel tuo cuore? Stai facendo posto al diavolo? Stai facendo fatica a crescere nella fede e sopportare il cibo solido? Stai bevendo ancora solo latte? Per spargere bene il profumo di Cristo devi mettere a morte le contese e le gelosie che stai nascondendo nel tuo cuore. Per fare questo devono essere sottomesse al vangelo di Cristo.
Cioè invece di metterti a confronto con altri - perché così facendo esci dai confini della parola di Dio - devi sottomettere tutto alla parola di Dio soltanto, la quale ci fa capire che Dio ci dà tutto quello di cui abbiamo bisogno per servire bene e fedelmente il corpo di Cristo, cioè la chiesa. Abbiamo tutti doni e risorse diversi, e gloria a Dio per questo perché è parte integrale del suo piano per noi e per il mondo che ancora non conosce Cristo come Signore e Salvatore. Abbiamo doni e risorse diverse, e abbiamo il dono dello Spirito Santo, non per creare contese e gelosie tra di noi, ma per spargere bene il profumo di Cristo Gesù.
Per spargere bene il profumo di Cristo dobbiamo essere nutriti non di latte soltanto, ma di cibo solido. Cioè non possiamo rimanere lattanti nella fede, ma dobbiamo crescere e dobbiamo maturare e dobbiamo passare al cibo solido. Il latte va benissimo. Paolo non è contro il latte, perché come dice Pietro nella sua prima lettera, con il latte cresciamo per la salvezza, se davvero abbiamo gustato che il Signore è buono. Quindi il latte di per sé stesso non è problematico, anzi, dà vita. Il problema è quando, come vediamo in 1 Corinzi 3, non maturiamo e non cresciamo e rimaniamo bambini e lattanti nella fede. Questo non va bene.
È il nostro peccato, cioè le contese e le gelosie e le fazioni e le tante altre debolezze che impediscono la crescita spirituale. È anche la pigrizia che ci rende intolleranti al cibo solido. Siamo bravissimi a trovare scuse per non passare dal latte al cibo solido. Ma se siamo contenti di trovare e inventare scuse per poter continuare a bere latte soltanto, allora la nostra vera risposta alla domanda: "Vogliamo davvero spargere il profumo di Cristo a Roma?" è "No!" Spargo un po', va bene, ma per me va bene il biberon.
Ma come piccola chiesa in una grande città, e essendo all'ombra del Vaticano, non possiamo accontentarci del biberon e del latte soltanto. Non possiamo tollerare contese e gelosie e fazioni e non possiamo essere pigri nella fede. Dobbiamo tutti crescere e maturare insieme. Dobbiamo spronarci gli uni con gli altri e dobbiamo consumare insieme il cibo solido affinché riusciamo a spargere bene il profumo di Cristo a Roma e affinché il regno di Dio cresca. Dobbiamo essere nutriti di cibo solido. Dobbiamo leggere e dobbiamo studiare e dobbiamo evangelizzare e dobbiamo essere attivi come chiesa. Così spargiamo il delizioso profumo di Cristo a Roma.
Poi c'è il secondo punto, cioè c'è il secondo attrezzo che questo brano ci dà e che ci aiuterà a spargere il profumo di Cristo a Roma. Il secondo attrezzo ha molto a che fare con il primo. Frutto del cibo solido è una chiesa che è piena di persone che piantano e annaffiano i semi del vangelo affinché Dio li faccia crescere e maturare. Ma nella seconda parte di questo brano vediamo ancora un altro problema nella chiesa a Corinto. Usufruendo questa analogia di un contadino che pianta e annaffia, Paolo fa capire alla chiesa che la loro comprensione di come la chiesa deve comportarsi è tutto sottosopra. Cioè Paolo fa capire alla chiesa che stanno innalzando troppo i servitori della chiesa (cioè Paolo e Apollo - "Io sono di Paolo, io sono di Apollo") e così facendo stanno diminuendo Dio, colui che fa crescere i semi.
E Paolo vuole che capiscano che non deve essere così. È tutto sottosopra. Devono innalzare colui che fa crescere (Dio), così i servitori - coloro che piantano e annaffiano - vengono diminuiti, perché come dice Paolo, non sono nulla. Questo è esattamente quello che l'apostolo Giovanni ha in mente quando dice in Giovanni 3:30, "Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca." Che possa essere così anche per questa chiesa e per tutti noi.
Questo è il punto che Paolo vuole evidenziare in questa parte della sua lettera. "Ma chi sono io? Chi è Apollo? Siamo forse i vostri signori?" chiede ai Corinzi. "Sì certo" dice Paolo, "io ho piantato e Apollo ha annaffiato, ma in confronto a colui che ha fatto crescere non siamo nulla. Nulla! È Dio che fa crescere, quindi a lui soltanto sia ogni onore e ogni gloria."
Possiamo piantare 100.000 semi e possiamo annaffiarli tutti i giorni, ma è tutto invano se Dio non li fa crescere. Non dobbiamo mai, allora, sovrastimare le persone che piantano e annaffiano. Sono servitori di Dio, cioè sono servitori di colui che fa crescere. A colui che fa crescere appartiene tutto. Tutto il creato è suo. La terra in cui i servitori piantano e annaffiano, è sua. Il seme che viene piantato e annaffiato, è suo.
"Nel principio era la Parola (cioè la buona notizia che viene piantata e annaffiata), la Parola era con Dio, e la Parola era Dio" (Giovanni 1:1). Quindi quando i Corinzi dicono "io sono di Paolo, io di Apollo", è la loro carne che sta parlando, non lo Spirito di Dio che non direbbe mai una cosa del genere. Ma a Corinto stanno innalzando i servitori al di sopra di colui che fa crescere, e quindi la chiesa è divisa in diverse fazioni, e a causa di questa divisione non riescono a spargere il profumo di Cristo. A causa di queste fazioni e queste divisioni la chiesa non assomiglia al Dio Trino della Bibbia che opera sempre in maniera perfettamente unita e in maniera perfettamente armoniosa. Invece assomiglia al mondo che è tutto diviso, confuso, e perduto. Se assomiglia al mondo, fa molto fatica a piantare e annaffiare, e fa fatica a spargere il profumo di Cristo.
Non vogliamo e non possiamo cadere nella stessa trappola. Cioè non vogliamo innalzare il servitore al di sopra di colui che fa crescere. C'è sempre questa tendenza carnale di sovrastimare i servitori. Stimarli va bene. Sovrastimarli non va bene. È giusto allora che ci facciamo questa domanda: Ci sono persone nelle nostre vite che sovrastiamo? Ci sono dei Paolo e dei Apollo nelle nostre vite? Cioè ci sono persone che vengono messe su un piedistallo, e quindi essendo innalzate troppo rischiano di oscurare la luce che viene dall'autore di ogni cosa? Ci sono dei servitori nelle nostre vite che prendono il posto di colui che fa crescere? Se sì, ricordiamoci le parole di Paolo ai Corinzi: "Non sono nulla!" Certo, siamo grati per queste persone, perché come Paolo per i Corinzi, il Signore ha usato queste persone nelle nostre vite per compiere la sua volontà e per aiutarci a crescere e maturare e passare dal latte al cibo solido. Ma dobbiamo sempre ricordare che sono servitori di colui che ha creato ogni cosa. Sono servitori dell'autore del vangelo. Sono servitori di colui che fa crescere.
Per poter piantare e annaffiare, dobbiamo sempre guardare a colui che fa crescere. Dobbiamo sempre guardare alla pazzia della croce per essere nutriti di cibo solido. Cristo crocifisso e Cristo risorto sono il ritornello per la chiesa che vuole piantare, annaffiare, evangelizzare e spargere il profumo di Cristo per vedere una vera riforma del vangelo nella città e per vedere vite salvate e trasformate dalla pazzia della predicazione della croce. È questa pazzia che ci renderà maturi nella fede e che ci aiuterà a sopportare ogni prova e ogni difficoltà e ogni persecuzione. Via da noi, allora, ogni contesa e ogni gelosia, e ogni fazione affinché possiamo crescere nella fede e essere nutriti di cibo solido, che è la parola di Dio. Non confondiamo mai il servitore con colui che fa crescere, affinché possiamo piantare e annaffiare per la gloria di Dio e affinché possiamo vedere una vera riforma del vangelo a Roma, e affinché possiamo servire questa città in maniera regale, profetica, e sacerdotale. Questa è la nostra preghiera. A Dio sia ogni gloria. Amen.