1 Corinzi 6,1-20 - Spargiamo il profumo di Cristo sottoponendoci al processo giusto e glorificando Dio nel corpo
Predicatore: Reid Karr
Nel corso dello studio di questa lettera abbiamo visto con tantissima chiarezza che ci sono tantissimi problemi presenti nella chiesa a Corinto. Tanti problemi, e anche problemi gravi. Abbiamo visto la settimana scorsa che c'è un rapporto incestuoso nella chiesa, che viene celebrato. La chiesa, invece di pentirsi del suo peccato, lo celebra. Si vanta della sua peccaminosità. Ci sono tante divisioni e tanti litigi nella chiesa. Non è per niente una chiesa unita. Non è una chiesa umile, ma è invece una chiesa gonfia d'orgoglio.Tra la sapienza del mondo - che si fa beffe del vangelo e della croce di Cristo - e la sapienza del Signore, preferisce la sapienza del mondo.
È una chiesa con tanti problemi. E siamo solo nel sesto capitolo di questa lettera, dove emerge ancora un altro problema molto grave. Come vedremo, esistono processi giudiziari tra alcuni membri della chiesa, e per Paolo questo è un peccato gravissimo che non può essere tollerato. È un peccato che diminuisce tantissimo la testimonianza della chiesa a Corinto. È un altro esempio ancora del fatto che c'è troppo Corinto nella chiesa, e quindi la chiesa non riesce a spargere il profumo di Cristo nella città, perché il suo profumo è uguale a quello del mondo. Per essere la luce di Cristo che splende nelle tenebre, la chiesa deve essere un'alternativa per il mondo dove un profumo diverso e molto più buono viene sparso.
Nella prima parte di questo capitolo leggiamo di questi processi giudiziari tra i membri della chiesa che deludono tantissimo Paolo. Poi nella seconda parte del capitolo Paolo parla di nuovo del problema di fornicazione che è presente nella chiesa, che non va bene per niente. "Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito Santo abita in voi?" chiede Paolo ai Corinzi nel capitolo 4. In questo capitolo Paolo ribadisce questo punto con una domanda simile: "Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo?" Ci sono tante cose che la chiesa deve capire se vuole spargere il profumo di Cristo a Corinto.
E per noi, leggendo questa lettera tanti anni dopo, ci sono ancora tante cose da imparare dalla chiesa a Corinto per essere sempre più efficaci nel spargere il profumo di Cristo a Roma nel 2024. Ad esempio, in questo capitolo vediamo che se ci sottoponiamo al processo giusto, e non a quelli sbagliati, allora riusciamo a spargere il profumo di Cristo a Roma. Inoltre, quando glorifichiamo Dio nel nostro corpo, anche allora riusciamo ad essere la luce di Cristo che splende nelle tenebre. Leggiamo adesso questo capitolo, poi spiegheremo e approfondiremo queste due lezioni preziosi per la chiesa.
Lettura del brano: 1 Corinzi 6:1-20.
Da quando abbiamo iniziato questa serie, una cosa che diciamo spesso - e lo diciamo perché è un punto che Paolo evidenzia tante volte in questa lettera - è che il problema a Corinto è che c'è troppo Corinto nella chiesa. La chiesa non è più distinguibile dal mondo. E questo non va bene per il popolo di Dio. Una chiesa che non è più distinguibile dal mondo non riesce ad essere un'alternativa per la città e non riesce a spargere il profumo di Cristo nel mondo. In questo capitolo vediamo ancora un altro esempio del mondo che era entrato nella chiesa a Corinto.
Come vediamo nel primo verso, c'è una lite nella chiesa. Ma invece di rivolgersi alla chiesa e alla leadership della chiesa per risolvere il problema, queste persone - senza nessuna obiezione dalla chiesa - si rivolgono al mondo per risolvere la lite tra di loro. Per Paolo questo è inconcepibile. Il popolo di Dio è servo del Signore, IL giusto giudice che giudica con una perfetta giustizia…sempre. Infatti il profeta Isaia dice, "il Signore è il nostro giudice, il Signore è il nostro legislatore, il Signore è il nostro re, egli è colui che ci salva." È Dio che giudica con una perfetta giustizia. La chiesa è il popolo di Dio. Perché, allora, quando c'è una lite nella chiesa la chiesa si rivolge altrove per risolvere i loro problemi? "È possibile," chiede Paolo ai Corinzi nel verso 5, "che non ci sia tra di voi neppure una persona saggia, capace di pronunciare un giudizio tra un fratello e l'altro?"
Invece di essere una testimonianza al mondo, la chiesa sta facendo capire che non c'è nessuna differenza tra il popolo di Dio e il mondo. Essere il popolo di Dio non cambia niente, anzi, nel rivolgersi al mondo per risolvere i loro problemi, la chiesa sta innalzando il mondo al di sopra del Signore. "...il fratello processa il fratello, e lo fa dinanzi agli infedeli" dice Paolo nel verso 6. È tutto storto ed è tutto sottosopra. Anzi, "non sapete che i santi giudicheranno il mondo?" dice Paolo nel verso 2. Con queste parole Paolo sta evidenziando una realtà eschatologica. Sarà il popolo di Dio a giudicare il mondo, non viceversa. Questo perché Dio regna e regnerà per sempre, e il suo popolo regnerà con lui.
Nel rivolgersi al mondo per risolvere la lite tra di loro, questa gente fa tantissimo danno alla chiesa e alla sua testimonianza. "Siete voi che fate torto e danno; e per giunta a dei fratelli," dice Paolo nel verso 8. Che vergogna. La chiesa deve essere la luce di Cristo che risplende nelle tenebre. Ma nella chiesa a Corinto c'è un buio al pari di quello del mondo. Che tragedia! Non deve essere così. La chiesa deve essere la luce di Cristo e deve spargere il dolcissimo profumo di Cristo, non la puzzolente odore del mondo che si fa beffe della croce di Cristo e del vangelo.
Nel rivolgersi al mondo e agli infedeli per risolvere i loro problemi, la chiesa a Corinto si sta sottoponendo ai processi totalmente sbagliati. Deve invece sottoporsi al processo giusto. Cioè invece di sottoporsi agli infedeli e alle loro decisioni, deve sottoporsi al giusto giudice e alla sua decisione, che viene dalla sua Parola. È la chiesa che proclama e che insegna e che amministra la parola di Dio affinché la chiesa cresca nella sua conoscenza di Dio e della sua Parola e affinché la chiesa sia una luce che risplende nelle tenebre.
Sì certo, la leadership della chiesa ed i membri della chiesa non sono per niente infallibili. Sono peccatori come tutti. Ma diversamente dal mondo si sottomettono alla parola di Dio, che è infallibile, ed è questa parola che giudica e che deve giudicare. La chiesa si sottopone a questo processo, non a quello del mondo. Questo NON vuol dire che i tribunali ed i processi del mondo non sono validi o che non sono di valore. No di certo. Non è quello che stiamo dicendo. Sono di valore e sono utili, grazie a Dio.
Ma in questo caso stiamo parlando di una lite tra credenti, cioè tra fratelli in Cristo, che frequentano la stessa chiesa, che è il corpo di Cristo. La maniera in cui la chiesa risolve i suoi problemi deve spargere il profumo di Cristo e deve essere una testimonianza per il mondo affinché il mondo veda la differenza che Cristo fa nella vita della chiesa e affinché capisca che la parola di Dio è sufficiente e che rappresenta il processo giusto per il popolo di Dio. Sottoponendosi al processo giusto, e non ai processi sbagliati, la chiesa riesce a spargere il profumo di Cristo nel mondo.
Ma forse per noi c'è la tentazione di dire, "va bene, è giusto quello che dice Paolo in questo capitolo, ma non è molto pertinente per noi e per la nostra chiesa, visto che nessuno processa un'altro. Quindi…" Ma non possiamo ragionare così. Dobbiamo invece ricordarci delle parole di Cristo nel vangelo di Matteo quando dice, "Voi avete udito che fu detto: 'Non commettere adulterio.' Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore."
Forse non ci sono processi concreti tra di noi, e meno male, ma forse ci sono processi che si nascondono nel cuore, e anche questi processi sono peccaminosi. Anche questi processi impediscono lo spargimento del profumo di Cristo nella città. Per essere la luce di Cristo a Roma dobbiamo risolvere ogni processo, soprattutto quelli che si nascondono nel cuore, e dobbiamo sottoporci al processo giusto, cioè dobbiamo sottometterci alla parola di Dio e al suo giudizio perfetto, affinché possiamo crescere e maturare nella fede, affinché possiamo crescere nella conoscenza di Dio e della sua Parola, e affinché possiamo spargere il profumo di Cristo in questa città. Sottoponendoci al processo giusto, ce la facciamo.
Poi questo capitolo ci fa capire con parole chiare che c'è un'altra cosa ancora che la chiesa può e deve fare per spargere bene il profumo di Cristo nella città. Cioè dobbiamo tutti - se ci fidiamo di Cristo come Signore e Salvatore - glorificare Dio nel nostro corpo. Verso la fine di questo capitolo Paolo fa una domanda ai Corinzi che aveva già fatto a loro nel capitolo 4 di questa lettera, cioè chiede a loro: "Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio?"
Ma perché Paolo fa, anche più volte, questa domanda ai Corinzi? Perché come abbiamo visto nel corso dello studio di questa lettera, i Corinzi non stanno vivendo per niente come il popolo di Dio, cioè come un popolo messo da parte per la gloria di Dio, un popolo che non celebra il peccato, ma che lo mette a morte; un popolo redento, perdonato, e salvato dal Signore Gesù Cristo, che ha ricevuto il dono dello Spirito Santo per poter spargere il profumo di Cristo ovunque sia presente.
No. Questa chiesa, invece, sta ancora vivendo come prima, cioè prima che fossero stati comprati a caro prezzo. Invece di glorificare Dio nel loro corpo, stanno glorificando sé nel loro corpo. Sappiamo che a Corinto c'è un problema dilagante della fornicazione e della prostituzione. A Corinto sono cose perfettamente normali. Andare da una prostituta è molto accettata. E quindi quando si sono convertiti, invece di lasciare indietro la vita di prima, alcuni della chiesa stanno ancora vivendo come prima, andando dalle prostitute e celebrando la fornicazione, come abbiamo visto la settimana scorsa con il rapporto incestuoso nella chiesa, di cui la chiesa si vanta. Ma con la fornicazione la chiesa sta portando Corinto dentro la chiesa, corrompendo la chiesa e impedendo la loro capacità di essere un esempio diverso per la città e spargere il profumo di Cristo a Corinto.
Ma come dice Paolo nel verso 13, "Il corpo non è per la fornicazione, è per il Signore. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo per farne membra di una prostituta? No di certo!" Uno che si unisce ad una prostituta diventa un corpo solo con lei. Quell'atto crea un legame forte tra due persone. Ma essendo stati comprati a caro prezzo, adesso i Corinzi hanno quel legame forte con Cristo Gesù, e quindi devono adesso glorificare Dio nel loro corpo, e non devono più glorificare la loro carne, perché sono stati comprati a caro prezzo e adesso i loro corpi sono membra di Cristo e adesso sono il corpo di Cristo a Corinto, cioè sono la chiesa, e quindi devono spargere il profumo di Cristo affinché altri vengano comprati a caro prezzo e affinché la chiesa cresca e moltiplichi. "Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo."
Bellissima questa frase e questa verità: "Siete stati comprati a caro prezzo." Ma cosa è stata comprata e quanto è costata? Chiaramente la nostra redenzione e il nostro perdono e la nostra salvezza dal nostro peccato sono stati comprati. Quanto è costato tutto questo? La vita del unigenito figlio di Dio, Gesù Cristo, colui che non ha conosciuto peccato, ma che è diventato peccato per noi e che è morto sulla croce per noi affinché noi potessimo essere perdonati e salvati dai nostri peccati, e affinché noi potessimo diventare la giustizia di Dio e avere un rapporto intimo e personale col Signore.
Siamo stati veramente comprati a caro prezzo. Siamo stati lavati, siamo stati santificati, siamo stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo, mediante lo Spirito del nostro Dio. Glorifichiamo dunque Dio nel nostro corpo. Essendo stati lavati e giustificati e santificati e comprati a caro prezzo, non possiamo fare altro. Giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo possiamo e dobbiamo spargere bene il suo profumo a Prati e a Roma e nei diversi quartieri dove viviamo e lavoriamo.
Grazie al fatto che siamo stati comprati a caro prezzo, possiamo vivere in maniera diversa e la chiesa può essere un esempio diverso per il mondo. Nel verso 14 Paolo scrive, "Dio, come ha risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi mediante la sua potenza." Questa è la potenza di Dio, cioè questa potenza che ha fatto risuscitare Cristo dalla morte. Ed è la stessa potenza all'opera in noi per mezzo della fede in Cristo e per mezzo del dono dello Spirito Santo che abbiamo ricevuto da Dio. Quando spargiamo il profumo di Cristo, spargiamo anche la potenza di Dio, una potenza che fa risuscitare e che dà nuova vita. Siamo stati comprati a caro prezzo. Glorifichiamo dunque Dio nel nostro corpo.
Stiamo, come chiesa, glorificando Dio nel nostro corpo? Stiamo mettendo a morte il peccato nelle nostre vite? O stiamo invece portando il mondo nella chiesa, vivendo nel nostro peccato e celebrando non lo Spirito che abbiamo ricevuto da Dio come dono prezioso, ma la carne, che è nemico della croce e dello Spirito Santo? Come stai vivendo la tua vita? Cristo regna nel tuo cuore? Si siede veramente sul trono della tua vita? O stai cercando sempre di mantenere un piede sia nel mondo, sia nella chiesa, cioè nella chiesa che si sottomette al Signore e alla sua Parola e che si sottopone al processo giusto?
Per spargere il profumo di Cristo a Roma, dobbiamo sottometterci al Signore e mentre viviamo nel mondo e mentre siamo molto presenti nella città e mentre siamo servo del mondo, non siamo del mondo, così possiamo glorificare Dio nel nostro corpo e così possiamo sottoporci al processo giusto, un processo che ci lava e che ci santifica e che ci giustifica e che ci aiuta a spargere bene il profumo di Cristo in questa città. Siamo stati comprati a caro prezzo, glorifichiamo dunque Dio nel nostro corpo, affinché per mezzo di questa chiesa il Signore possa salvare, lavare, santificare, e giustificare tante vite nel nome del Signore Gesù Cristo. Spargiamo il profumo di Cristo affinché questa città possa conoscere una vera riforma del vangelo. Questa è la nostra preghiera. A Dio sia ogni gloria. Amen.