1 Giovanni 2:18-27 - Una gioia sicura e completa grazie allo Spirito Santo
Predicatore: Raffaele Costagliola
Prima di passare alla lettura del testo della predicazione di oggi vorrei che riflettessimo su un aspetto della nostra società attuale.
Viviamo in un momento storico in cui il fenomeno delle fake news è cresciuto esponenzialmente, anche grazie all’intelligenza artificiale. È sempre più difficile distinguere il vero dal falso. Pensiamo per esempio alle immagini, agli audio e ai video modificati o generati dall’AI; agli attacchi di fishing sul web; o ancora alle proposte di finte offerte da parte dei call center. Abbiamo bisogno di formazione, strumenti, filtri, verifiche per non essere ingannati e riuscire a discernere sempre la verità in ogni circostanza.
La vita spirituale non è esente da questi problemi, infatti l’intento di Giovanni nei vv.18-27 è proprio quello di metterci in guardia dalle false notizie e dalle false verità circa la fede cristiana.
Lettura: 1 Gv. 2:18-27
Nel testo appena letto Giovanni ci esorta a trovare la verità e perseverare in essa almeno con due imperativi:
1. l’ultima ora è giunta, prendi posizione su Cristo (vv.18-23);
2. la vita eterna è sicura, persevera nella fede in Cristo (vv.24-27).
1 L’ultima ora è giunta, prendi posizione su Cristo
Il testo inizia proprio con una forte affermazione: “è l’ultima ora” (v.18). Con questa affermazione Giovanni sicuramente non alludeva ad una imminente fine del mondo; infatti, sono passati quasi duemila anni dal momento in cui scrisse la lettera. Giovanni intendeva dire che ci troviamo nel tempo in cui tutte le cose sono state compiute (con la morte e resurrezione di Cristo) e che il ritorno di Cristo è vicino e con Lui il giudizio finale. Nessuno conosce quando, ma se rapportato all’infinità di Dio, qualsiasi tempo possiamo immaginare umanamente apparirà come un istante. Inoltre, considerando la brevità e la precarietà della vita umana, capiamo quanto l’ultima ora sia in realtà più vicina che mai.
L’ultima ora di cui parla Giovanni è riconoscibile dalla presenza degli anticristi, precursori dell’anticristo che deve ancora venire (v.18). Gli anticristi non sono figure apocalittiche, ma persone o – più in generale – dei principi che si oppongono e negano che Gesù sia il Cristo, l’unto di Dio (v.22) e cercano in tutti i modi di distrarre le persone da Cristo. A quanto pare, la chiesa di Dio non è immune da questi pericoli, infatti al v.19 leggiamo che alcuni anticristi erano tra le loro comunità prima di andare via.
Giovanni ci mette in guardia soprattutto sul fatto che negare Cristo significa implicitamente negare anche il Padre (v.23). Non esiste relazione con Dio, non esiste salvezza, se non per mezzo di Cristo. Questa è la verità che Giovanni vuole annunciare con la sua lettera affinché la nostra gioia possa essere sicura e completa. Non esistono altre verità.
È una menzogna da anticristi pensare che non esista una verità oggettiva, ma solo preferenze personali. In questo modo il vangelo verrebbe percepito una semplice narrazione etica come tante altre e Cristo come un maestro fra tanti.
È una menzogna da anticristi pensare che tutte le religioni possano indistintamente portare a Dio. Un’affermazione del genere annichilisce il senso dell’incarnazione e della redenzione di Cristo. Solo Gesù è la via (Gv.14:6).
È una menzogna da anticristi porre ogni fiducia nel progresso e possibilità di riscatto nell’uomo. Dio diventa un’opzione e Cristo non serve più come salvatore, ma a limite come ispirazione morale.
È una menzogna da anticristi pensare che l’uomo abbia la possibilità e il diritto di autodefinirsi. In questo modo viene sovvertito l’ordine creazionale e redentivo.
Ma la menzogna più grande, l’anticristo più pericoloso, si nasconde nei nostri cuori e si chiama peccato. Il nostro cuore è insanabilmente maligno ed è una fabbrica di idoli. Gli idoli agiscono in maniera subdola, perché trasformano le cose buone in cose che negano Cristo.
Un idolo è una qualsiasi cosa diventi più fondamentale di Dio per la nostra felicità, il nostro senso della vita e la nostra identità (cit. T. Keller). Un idolo è qualsiasi cosa al di fuori di Cristo che sentiamo di dover avere a qualsiasi costo per essere felici e per cui non siamo disposti a cedere il nostro tempo. Quando desideriamo ardentemente gli idoli stiamo di fatto affermando implicitamente che Cristo non è abbastanza.
Affidandoci agli idoli ci illudiamo di poter avere la felicità controllando la nostra vita ma in realtà ne diventiamo schiavi, perché gli idoli non possono soddisfare i nostri bisogni. Siamo stati creati per adorare Dio e solo Dio può soddisfare i nostri bisogni.
Riflettiamo allora su cosa c’è di troppo importante nella nostra vita. Cosa stiamo pensando di dover avere a tutti i costi e che ci rende tristi, infelici, appesantiti, scoraggiati, preoccupati o arrabbiati?
In Cristo, Dio ha soddisfatto ogni nostro bisogno. Morendo in croce e risorgendo, Cristo ha sconfitto il peccato (l’anticristo) per noi, ci ha liberato dalla schiavitù degli idoli. Solamente in Cristo, per opera dello Spirito Santo, possiamo rifiutare gli idoli ed essere riconciliati a Dio e gioire in lui per sempre.
È l’ultima ora! Chiediamo perdono a Dio per la nostra idolatria anticristo. Riponiamo la nostra fiducia in Cristo e non negli idoli.
2 La vita eterna è sicura, persevera nella fede in Cristo
Il segreto di una gioia sicura e completa risiede nella promessa di Dio nella vita eterna per coloro che perseverano nella fede in Cristo.
Come perseverare nella fede in Cristo e non essere ingannati dagli idoli e dalle menzogne intorno a noi? Potremmo pensare che tutto sia basato sulle nostre capacità di autocontrollo e di azione. Sicuramente dobbiamo usare le nostre forze per autocontrollarci in alcuni momenti o circostanze, ma non basta, prima o poi cadremo. Per perseverare nella fede abbiamo bisogno di un cambiamento radicale del cuore, che solo Dio può operare.
Per questo Giovanni ci ricorda che per perseverare nella fede in Cristo abbiamo bisogno:
- di ricordare “ciò che abbiamo udito fin dal principio” (v.25), cioè la Parola di Dio, il Vangelo, la Verità. Il primo passo per cambiare il cuore è riconoscere il proprio peccato e che l’unica via per la salvezza è quella di affidarsi a Cristo, Dio fattosi uomo, morto per i nostri peccati e risorto per la nostra salvezza. Egli è il nostro avvocato e sacrificio propiziatorio per i nostri peccarti (1 Gv.2:1-2).
- dello Spirito Santo che rende efficace la salvezza, rigenera i nostri cuori idolatri idolatri e vivifica le nostre membra (Rm.8:9-11). Ancora ci insegna e ci ricorda ogni verità della Parola di Dio (Gv.14:15-17).
In tutto questo abbiamo un modello perfetto in Cristo. Ricordiamo Cristo tentato nel deserto da Satana (Mt.4:1-11; Lc.4:1-13). Satana tentò di persuadere e manipolare Cristo per distruggere il piano di Dio in diversi modi facendo leva dapprima sui suoi bisogni materiali (se sei Figlio di Dio, trasforma le pietre in pane), poi insinuando dubbi sull’amore e sulla fedeltà del Padre (se sei il Figlio di Dio, gettati giù dal pinnacolo del tempio, Dio manderà i suoi angeli a salvarti), infine stimolando il desiderio di potere e dominio sul mondo.
Cristo avrebbe potuto cedere, ma non lo fece. Egli, fortificato dallo Spirito Santo e radicato nella Parola (lui era la parola vivente), sapeva che: l’uomo più del cibo e dei beni materiali aveva bisogno della Parola di Dio; anziché servire gli idoli per affermare la propria identità sulla terra al costo della vita, l’uomo deve adorare l’unico e vero Dio che dona la vita eterna; non era necessario provare la fedeltà di Dio in maniera infantile, Dio ha già dimostrato la sua fedeltà nella storia.
Cristo ha perseverato fino alla fine, ha compiuto la volontà del Padre, ha vinto la battaglia contro l’anticristo e siede alla destra del Padre per l’eternità. La buona notizia è che Cristo non ha vinto la battaglia per sé stesso, ma per tutto il mondo, in modo che chi crede in lui ottiene per fede la vita eterna.
Prendiamoci un momento di riflessione personale per chiederci: quanto spesso meditiamo sulla nostra vita e sulle scelte che facciamo alla luce della Parola di Dio? Quante volte abbiamo messo in discussione la nostra identità e le nostre convinzioni alla luce del Vangelo? Quante volte ricerchiamo davvero risposte da Dio in preghiera?
La perseveranza nella fede è un’opera di grazia da parte di Dio nella nostra vita mediante la sua parola e l’opera dello Spirito Santo. Per perseverare nella fede dobbiamo perseverare nella Parola di Dio e nella preghiera. Chiediamo lo Spirito Santo a Dio per aiutarci ad identificare gli anticristi nel nostro cuore e sconfiggerli mediante il Vangelo. Possiamo perseverare nella fede perché Cristo ha già vinto per noi. La vita eterna è sicura grazie all’opera di Cristo e possiamo ottenerla per mezzo della fede in Cristo. Cristo è la via, la verità e la vita.
Per concludere: l’ultima ora è giunta, riponi la tua fede in Cristo e gioisci nella sicurezza della vita eterna.