Galati 3 - La legge che rivela la necessità di Cristo
Predicatore: Philip Reid Karr IV
Oggi vogliamo continuare la nostra breve serie natalizia intitolata Il beneficio di Cristo: Riscoprendo alcuni capisaldi della fede evangelica, che prende spunto da un libriccino del 500 intitolato Il beneficio di Cristo, scritto da due riformatori italiani. Domenica scorsa abbiamo parlato del primo caposaldo della fede evangelica, che è il peccato. Il peccato è un caposaldo della fede evangelica perché rende grande, gloriosa e necessaria la croce di Gesù Cristo e la buona notizia di Cristo. Se non comprendiamo la gravità del nostro peccato, è impossibile comprendere la bellezza del vangelo. L’uno corrisponde sempre con l’altro.
Stamattina vogliamo approfondire il secondo caposaldo della fede evangelica evidenziato da Il beneficio di Cristo. Il secondo caposaldo è la legge. La legge? È veramente un caposaldo della fede evangelica? Non è che grazie al vangelo la legge è adesso irrilevante? Com’è possibile che sia un caposaldo della fede evangelica? Qual è l’obiettivo della legge? Cosa ha a che fare con la buona notizia di Gesù Cristo? Perché ne dobbiamo ancora parlare visto che Cristo ha abolito la legge? Sono tutte domande giuste. In un ambito cristiano è una parola che per tante persone crea tanta confusione.
Ogni volta che celebriamo la cena del Signore leggiamo insieme 1 Corinzi 11:25 che dichiara che nel sangue di Cristo abbiamo un nuovo patto. Nel brano che vogliamo approfondire insieme oggi, cioè in Galati 3, Paolo dice che “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge.” Se questo sia vero - e crediamo che lo sia - allora la legge è una cosa del passato e non la dobbiamo più considerare, no? Perché viene considerato allora un caposaldo della fede evangelica?
Mentre è vero che il sangue di Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge e mentre è vero che in Cristo abbiamo un nuovo patto che abolisce la legge, la buona notizia di Cristo non ha senso se non si comprende la legge, come il Nuovo testamento non ha senso se non si comprende a fondo l’Antico testamento. È questo che vogliamo approfondire insieme stamattina, cioè che la buona notizia di Cristo non ha senso se non si comprende la legge, come non ha senso se non si comprende la gravità del peccato. Infatti vedremo che la legge ha quattro obiettivi che rivelano la necessità del vangelo. Cioè la legge fa conoscere il peccato, fa crescere il peccato, manifesta la giustizia di Dio, e dà necessità all’uomo di andare a Cristo. Leggiamo il testo poi parleremo di questi quattro obiettivi della legge.
Lettura di Galati 3.
Molto velocemente vogliamo ricordarci del contesto dei Galati in questa lettera. Paolo sta scrivendo a chiese e credenti giovani che si sono fidati di Cristo e del suo vangelo per il loro perdono e per la loro salvezza. Ma adesso ci sono tra di loro alcuni che stanno sovvertendo il vangelo e che stanno dicendo che per essere veri credenti devono sì, fidarsi di Cristo, ma devono anche obbedire alla legge di Mosè e devono essere circoncisi. Paolo non è per niente contento di questo. Perché? Perché il vangelo viene sovvertito e invece di fidarsi di Cristo soltanto per la loro salvezza, i Galati stanno tornando alla legge per compiacere Dio e per essere santificati. Quindi per fargli capire che stanno abbandonando il vangelo, Paolo parla della legge in questo capitolo. È la legge che rende chiaro il vangelo per Paolo.
Ma lasciamo un attimo Paolo e la sua lettera ai Galati. Nel secondo capitolo di Il beneficio di Cristo gli autori dedicano un intero capitolo alla legge, e evidenziano con chiarezza gli obiettivi della legge, e ce ne sono quattro che vengono evidenziati. La legge fa conoscere il peccato, fa crescere il peccato, manifesta la giustizia di Dio, e dà necessità all’uomo di andare a Cristo per risolvere il suo problema con il peccato. Approfondiamo un pochino questi obiettivi.
La legge fa conoscere il peccato, cioè fa capire che il nostro problema principale davanti a Dio è la nostra peccaminosità e che il nostro peccato ci condanna alla morte. Paolo dice in Romani 3:20, “la legge dà la conoscenza del peccato.” In Romani 7:7 dice, “io non avrei conosciuto il peccato se non per mezzo della legge.” Quindi la legge è necessaria perché fa conoscere il peccato. E sappiamo che una comprensione del peccato è necessaria per una comprensione della bellezza e della necessità del vangelo. Senza peccato, non c’è vangelo. Senza legge, non c’è peccato, quindi non c’è neanche vangelo. Abbiamo parlato a lungo del peccato domenica scorsa, quindi possiamo andare al secondo obiettivo, che anch’esso ha a che fare con il peccato però!
Il secondo obiettivo della legge è che fa crescere il peccato. Fa conoscere il peccato, ma lo fa anche crescere. Ma cosa significa? A questo punto Il beneficio di Cristo cita Romani 7:9, dove Paolo dice “Un tempo io vivevo senza legge; ma venuto il comandamento (cioè venuta la legge) il peccato prese vita e io morii.” Paolo sta dicendo che più cercava di compiacere Dio obbedendo ai suoi comandamenti (cioè obbedendo alla legge), più il suo peccato lo metteva a morte, perché più si rendeva conto che il suo peccato gli impediva di obbedire perfettamente ai comandamenti di Dio. È ancora esattamente così per tutti noi. Ogni volta che cerchiamo di compiacere Dio mediante le nostre opere, cioè mediante le cose che facciamo noi, il nostro peccato cresce e ci separa sempre di più dal perdono del Signore e quella voragine tra noi e Dio diventa sempre più grande. Questo è anche il punto che Paolo sta evidenziando in Galati 3, come vedremo fra poco.
Ma parliamo del terzo obiettivo della legge che è questo: la legge manifesta l’ira e la giustizia di Dio. L’ira e la giustizia di Dio sono cose buone, positive e necessarie. Se Dio non dovesse punire il peccato, se non fosse un Dio di ira nei confronti del peccato, allora non sarebbe un Dio giusto e non sarebbe un Dio buono. Ma Dio è buono ed è giusto perché appunto punisce e condanna il peccato. Ma senza legge, non c’è peccato, e se non c’è peccato, non c’è l’ira di Dio e non c’è la giustizia di Dio. Paolo dice esattamente questo in Romani 4: “la legge produce ira; ma dove non c’è legge, non c’è neppure trasgressione.” Ma la legge c’è, e quindi il peccato c’è e la legge fa conoscere e fa crescere il peccato. L’ira di Dio cresce insieme al peccato che cresce quando cerchiamo di compiacere Dio per mezzo della legge. Cosa facciamo allora? Che speranza c’è per noi? Allora queste domande ci portano al quarto obiettivo della legge.
La legge dà necessità all’uomo di andare a Cristo per risolvere il problema del peccato, e a Cristo soltanto. Galati 3:24 dice esattamente questo. “Così la legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché noi fossimo giustificati per fede.” Adesso, allora, come vediamo nel versetto successivo, grazie a Cristo non siamo più sotto precettore, cioè non siamo più sotto la legge. Siamo adesso in Cristo perché Cristo ha abolito la legge.
A causa del peccato non riusciamo ad obbedire perfettamente alla legge, quindi la legge non ci può salvare, anzi, la legge ci condanna. L’uomo, allora, deve andare a Cristo per essere salvato dal peccato perché soltanto Cristo ha vissuto una vita priva del peccato. Come dice Paolo in 2 Corinzi 5, “colui che non ha conosciuto peccato, Dio lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi (per mezzo della fede in Cristo) diventassimo giustizia di Dio in Cristo.” E in Romani 3 Paolo dice, “Indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio…vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono.” Che bellissima notizia! Che vangelo abbiamo in Cristo!
Tutto questo è in gioco nella lettera di Paolo ai Galati, soprattutto nel terzo capitolo. Al cuore della lettera c’è la legge e il fatto che i Galati, dopo di essersi fidati di Cristo per la loro salvezza, adesso stanno tornando alla legge per raggiungere la perfezione. Paolo evidenzia questo quando chiede ai Galati nei versi 2 e 3, “Questo soltanto desidero sapere da voi: avete ricevuto lo Spirito per mezzo delle opere della legge o mediante la predicazione della fede? Siete così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?” Cioè per mezzo dell’opera dello Spirito Santo in voi siete stati salvati mediante la fede in Cristo, e avete ricevuto il dono dello Spirito che è sempre all’opera in voi per farvi raggiungere la perfezione. Ma adesso volete tornare alla legge, che Cristo ha abolito, per raggiungere la perfezione? No! Il vangelo non funziona così. Questo non è il vangelo. È un vangelo completamente falso.
Ma molto spesso noi siamo esattamente come i Galati. Cioè per mezzo della fede soltanto in Cristo soltanto e per la grazia di Dio soltanto confessiamo di essere stati salvati dalla condanna dei nostri peccati. Ma poi tendiamo a tornare alla legge per raggiungere la perfezione, cioè tendiamo a credere che possiamo adesso compiacere Dio per mezzo delle nostre buone opere e per mezzo della nostra fedeltà al Signore. Ma mentre queste cose sono importanti, non è il vangelo. Sì, è vero che una vita redenta viene cambiata e trasformata e vissuta in maniera molto diversa rispetto a prima. Ecco perché Giacomo può dire nella sua lettera che la fede che non ha opere è una fede morta. Non è possibile essere salvati per la grazia di Dio e perdonati dai peccati, ma poi vivere ancora come prima. La salvezza è resa chiara dal frutto che una vita redenta produce.
Allo stesso tempo, il vangelo non è che siamo salvati per sola fede in Cristo soltanto, e poi dopo siamo noi a prendere in mano la situazione e costruiamo la nostra santificazione e perfezione. Questo è un ritorno alla legge ed è ciò da cui Paolo mette in guardia i Galati. Siete stati salvati per fede e vivete ancora per fede, cioè fede nell’opera compiuta e sufficiente di Cristo sulla croce. Dall’inizio alla fine è la fede che ci fa raggiungere la perfezione. Paolo sottolinea questo punto in Galati 3 quando parla a lungo di Abraamo. I Galati pensano di essere progenie di Abraamo grazie alla loro obbedienza alla legge e ai comandamenti di Dio.
Ma non è per niente così dice Paolo. “È evidente”, dice Paolo nel verso 11, “che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti a Dio, perché il giusto vivrà per fede.” Come Abraamo fu considerato giusto da Dio grazie alla sua fede, i Galati sono giustificati per mezzo della fede in Cristo, e quindi sono progenie di Abraamo grazie alla fede nella progenie di Abraamo, Gesù Cristo. Paolo dice questo nei versi 13 e 14: “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi, affinché la benedizione di Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù, e ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso.”
Ecco perché dobbiamo ancora parlare della legge. Se non ne parliamo non possiamo comprendere la bellezza del vangelo. Non possiamo comprendere il fatto che la legge ci condanna. Ci condanna perché fa conoscere e fa crescere il peccato, e ci fa capire che sotto la legge siamo tutti anche sotto la maledizione. Ma Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge! Come? Con la sua morte sulla croce dove è diventato maledizione per noi, prendendo su di sé la nostra maledizione. La buona notizia del vangelo è che per mezzo della fede in Cristo non siamo più sotto la maledizione e non siamo più ingiusti, ma siamo riscattati e diventiamo la giustizia di Dio in Cristo. Che bella notizia! Che vangelo abbiamo in Cristo!
Ma oggi c’è una fortissima tendenza di non parlare più della legge. Pochissime sono le persone che ne parlano e che la comprendono. Forse questo è dovuto al fatto che, come Il beneficio di Cristo evidenzia, se parliamo della legge allora dobbiamo anche parlare del peccato, della condanna, dell’ira e del giudizio di Dio, e anche dell’inferno. Si preferisce invece parlare soltanto dell’amore di Dio e come siamo tutti fratelli e tutti figli di Dio. Nessuno vuole più parlare del peccato e del ravvedimento. La legge? No grazie.
Ma se non parliamo della legge e se non la approfondiamo, allora è impossibile arrivare alla realtà che la legge esiste perché dà necessità all’uomo e alla donna di andare a Cristo e fidarsi di lui come l’unica via di salvezza e l’unico mediatore e avvocato fra noi e Dio. Senza legge non si arriva all’evangelo.
Alla luce di tutto questo ti faccio qualche domanda. Hai capito tu che cos’è la legge e perché è importante e perché ne dobbiamo parlare? Hai capito che la legge ci fa capire che non possiamo mai obbedire perfettamente a Dio, e questo significa che non possiamo compiacere Dio con le nostre buone opere, con un nostro buon comportamento o con una vita vissuta bene? Abbiamo capito che tutti quelli che si basano sulle opere della legge, cioè tutti quelli che si basano sui loro tentativi di vivere bene e compiacere Dio, e tutti quelli che si basano sulle loro buone opere e sulla loro gentilezza e sulla loro bontà…sono sotto maledizione?
È pesante questo no? Ecco perché non è un messaggio molto popolare. Ma è quello che ci dice la Bibbia con chiarezza. La Bibbia ci fa capire, e la vita conferma, che non possiamo obbedire perfettamente a Dio. Non possiamo compiacere Dio con i nostri tentativi di vivere bene. Il riformatore Martin Lutero ha vissuto tanti anni della sua vita cercando di compiacere Dio con i suoi tentativi di vivere una vita devota a Dio. Come risultato odiava Dio, perché non sapeva mai se i suoi tentativi fossero abbastanza o no. Non aveva pace, ma era sempre agitato e nervoso e aveva sempre paura. Poi nella sua grazia il Signore ha rivelato a lui la buona notizia di Gesù Cristo, cioè che Cristo ha ottenuto per lui la salvezza. In Cristo è giustificato, perdonato, salvato e riscattato dalla legge. A quel punto la sua paura si è trasformata in una pace molto profonda. Non doveva più cercare di guadagnare la sua salvezza e compiacere Dio; Cristo l’ha già guadagnato per lui e Cristo ha compiaciuto Dio con la sua perfetta obbedienza a lui e con la sua morte sulla croce. Cosa diceva Lutero alla luce di questa stupenda notizia? Chi ha Cristo, ha abbastanza.
Hai tu Cristo? Hai capito cosa significa avere Cristo? Conosci tu la sua salvezza? Conosci tu la pace? Cioè la vera e profonda pace che abbiamo in Cristo soltanto?
Che come chiesa possiamo predicare la legge e far comprendere la legge in maniera chiara e pertinente, affinché possiamo continuare a predicare con fedeltà il vangelo di Gesù Cristo, e che questa città possa essere liberata dalla maledizione della legge, sotto cui tante persone vivono. Che Roma possa essere trasformata dal vangelo, e a Dio sia ogni gloria.Amen.