Romani 12:17-21 - Sottomettendo l'ira alla giusta ira di Dio

 

Predicatore: Reid Karr

Dopo una pausa di due settimane, stamattina vogliamo riprendere la serie di predicazioni sul tema dell'ira. La serie si chiama "sottomettendo l'ira al vangelo." In queste settimane abbiamo parlato molto della nostra ira e come richiama sempre i primi peccati commessi nel Giardino d'Eden, e abbiamo anche parlato di come l'ira viene trasformata quando viene sottomessa al vangelo. Oggi però vogliamo parlare dell'ira di Dio. L'ira di Dio è molto diversa dalla nostra. Mentre la nostra ira è quasi sempre peccaminosa, l'ira di Dio è sempre giusta, è sempre perfetta, ed è sempre buona.  

Ma è strano parlare di un'ira giusta, perfetta, e buona, no? Sembra una contraddizione dire che l'ira è buona e perfetta. E se stiamo parlando della nostra ira, è assolutamente una contraddizione, ma non lo è se stiamo parlando dell'ira di Dio. L'ira di Dio è perfettamente sinonimo di giusta, perfetta, buona, pura, ecc. Strano dire questo dell’ira, ma è anche molto bello e per noi è una buona notizia e ci fa capire perché Dio è Dio, e noi non lo siamo.

Con il messaggio di oggi vogliamo far capire perché l'ira di Dio è una buona notizia per noi. Lo faremo per mezzo di un breve brano che troviamo nella lettera di Paolo ai Romani. Con l'aiuto di questo brano vedremo che grazie alla giusta ira di Dio, noi peccatori riusciamo a servire e amare il nostro nemico, cioè la persona che non cerca il nostro bene e che ci tratta male e che ci disturba. Non è per niente facile servire il nostro nemico, come sappiamo tutti.

Ma la buona notizia del vangelo è che quando la nostra ira - che è quasi sempre peccaminosa - viene sottomessa al vangelo - grazie alla giusta e perfetta ira di Dio riusciamo a servire e amare il nostro nemico. Inoltre, vedremo che quando la nostra ira viene sottomessa alla giusta ira del Signore, riusciamo a vincere il male con il bene. E anche questa è una buonissima notizia, resa possibile dal vangelo di Cristo. Leggiamo adesso il brano e poi approfondiremo questi punti affinché siano più chiari e abbiano più senso. 

Questo è un brano molto difficile per noi. Lo è per me almeno. È un insegnamento biblico molto difficile da mettere in pratica. "Non rendete a nessuno male per male…Vivete in pace con tutti gli uomini…Non fate le vostre vendette." Molto difficile vivere e mettere in pratica tutto questo. Quando mi arrabbio e quando sono ubriaco dell'ira, io voglio fare la vendetta e voglio rendere male per male. Questo, secondo me in quel momento, è la giustizia. Quando qualcuno mi sfrutta, mi tratta male, mi dice una bugia, manca di rispetto a me, spettegola e dice delle falsità di me, mi taglia la strada, ecc.; allora io voglio la vendetta. Voglio rendere male per male. Voglio occhio per occhio, dente per dente. È quello che questa persona che mi ha fatto male merita. Questa è la giustizia. Fare pace con questa persona? No grazie. Non mi interessa.

Ma cosa ci dice la parola di Dio riguardo a questo? “Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. Vivete in pace con tutti gli uomini…non solo con quelli che vi trattano bene. Non fate le vostre vendette” Quanto difficili sono queste parole. Sembra impossibile viverle e metterle in pratica. Che speranza c'è per noi peccatori?

Nel momento in cui sono tranquillo e non arrabbiato, allora riesco a convincermi che la speranza c'è e che posso io vincere la mia ira. Ma poi nel momento in cui mi arrabbio e divento ubriaco d'ira, la speranza sparisce e voglio la vendetta.

Allora in quel momento mi accorgo del fatto che la speranza di prima che mi convinceva che avrei potuto vincere l'ira e che avrei potuto mettere in pratica la parola di Dio, era radicata nelle mie capacità di controllare e vincere la mia ira. Infatti, quando siamo sobri possiamo convincerci di tante cose. Poi quando diventiamo ubriachi dell'ira, ci accorgiamo che non siamo forti come pensavamo prima. Ci accorgiamo del fatto che abbiamo bisogno di un aiuto, un aiuto che è più forte di noi e che ci dà la capacità di non fare la vendetta, ma di servire il nostro nemico e di fare il bene davanti a tutti gli uomini e di vivere in pace con tutti.

La buona notizia della Bibbia è che quando la nostra ira viene sottomessa al vangelo, e quando viene sottomessa alla giusta, buona, e perfetta ira di Dio, allora riceviamo questo aiuto e tutto inizia a cambiare. Non vuol dire che smettiamo di combattere contro la nostra carne e contro la nostra peccaminosità e contro il nostro desiderio di fare le nostre vendette, ma vuol dire che riceviamo un aiuto che è molto più grande di noi, un aiuto che riesce sempre e che vince i nostri difetti ed i nostri fallimenti. Dio è questo aiuto perché la sua ira è giusta, buona, e perfetta. La sua ira è perfetta e giusta perché Dio è onnisciente. Dio sa tutto. E siccome sa tutto e siccome è onnisciente, allora riesce a giudicare ogni cosa e ogni situazione e ogni persona con una perfetta conoscenza di tutto, e quindi grazie a questa onniscienza giudica con una perfetta giustizia.

La nostra ira, invece, è quasi sempre peccaminosa perché crediamo di essere come Dio, cioè crediamo di essere onniscienti come lui, quando in realtà non lo siamo per niente. E lo sappiamo, ma in quel momento in cui ci arrabbiamo e siamo ubriachi d'ira, non siamo più persone ragionevoli e quindi crediamo di essere cose che non siamo, tipo onnisciente. E credendo questa bugia, pecchiamo, e da questo peccato nasce il desiderio di rendere male per male e fare le nostre vendette.

Ma la parola di Dio non permette questo. Anzi, ci comanda di sottomettere la nostra ira alla giusta e perfetta ira di Dio, cioè ci comanda di sottomettere la nostra ira peccaminosa all'onniscienza del Signore, che gli permette di giudicare e arrabbiarsi con un'ira perfetta e con una perfetta giustizia. “Vivete in pace con tutti gli uomini,” dice la parola di Dio. “Non fate le vostre vendette, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: 'A me la vendetta; io darò la retribuzione,' dice il Signore.” Al Signore la vendetta perché la sua ira è perfetta, e quindi la sua vendetta è sempre giusta. È sempre giusta perché Dio è onnisciente e la sua onniscienza gli permette di fare la vendetta in maniera sempre giusta.

Come chiesa, e come popolo di Dio, cioè come popolo redento dal vangelo di Gesù Cristo, possiamo dire che non rendiamo a nessuno male per male? Possiamo dire che viviamo in pace con tutti gli uomini? Possiamo dire che non facciamo le nostre vendette? Sono difficili questi insegnamenti, no? Ecco perché dobbiamo affidare tutto al Signore. Ecco perché dobbiamo cedere la vendetta all’ira di Dio.

La verità che stiamo evidenziando è questa: Quando la nostra ira viene sottomessa al vangelo e alla giusta e perfetta ira di Dio, riusciamo a servire il nostro nemico. Questo servizio è in obbedienza al versetto 20 di Romani 12, che dice "se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere…" Invece di fare la vendetta e rendere male per male, dobbiamo servire il nostro nemico. E siccome tendiamo a peccare nella nostra ira, rendendo male per male, allora dobbiamo sottomettere la nostra ira al vangelo e dobbiamo cedere la vendetta all'ira di Dio, perché la sua ira è sempre giusta e sempre perfetta, mentre la nostra non lo è.

A Dio la vendetta. A lui la retribuzione. Lui punisce il male con una perfetta giustizia. Per questo motivo Dio è buono. È buono perché la sua ira è giusta. Se Dio non fosse un Dio d'ira, non sarebbe un Dio santo e buono. Un Dio santo e buono non può permettere il male, ma lo deve punire. E se Dio non fosse un Dio d'ira, non ci sarebbe nessuna speranza per noi e per la nostra ira, perché non avremmo nessun esempio a cui guardare per capire che cos'è un'ira buona e giusta. Gloria a Dio, allora, per la sua giusta ira che punisce il male con una perfetta onniscienza e con una perfetta giustizia. E grazie per l'esempio che è per noi.

Possiamo servire il nostro nemico solo se cediamo a Dio la vendetta e la giustizia. Questa è la potenza del vangelo: riuscire a servire il nostro nemico e non rendere male per male. Vivere in pace con tutti gli uomini è frutto di un'ira che viene sottomessa al vangelo e che viene sottomessa alla giusta ira di Dio. Che bella notizia. Che speranza per noi. Sottomettendo la nostra ira al vangelo e alla giusta e perfetta ira di Dio, riusciamo a servire il nostro nemico.

Inoltre - e questa è la seconda verità che vogliamo evidenziare - quando l'ira viene sottomessa al vangelo, il Signore ci dà la capacità di vincere il male con il bene, come vediamo nel verso 21 di Romani 12. Certo, questa verità è molto legata alla prima, ma è ancora più bella perché evidenzia con chiarezza la potenza del vangelo e l'opera redentrice di Cristo Gesù sulla croce che redime e che salva l’anima e la vita del peccatore.

L'unica speranza che abbiamo per vincere veramente il male con il bene è la croce di Gesù Cristo. Ma perché dico questo? Perché alla croce Cristo ha vinto il male, cioè alla croce Cristo ha vinto la morte e ha cancellato il debito del peccato che tutti noi abbiamo ereditato nel Giardino d'Eden, quando Adamo ed Eva si ribellarono contro il comandamento di Dio. Inoltre, Cristo ha vinto la morte e ha cancellato il debito del peccato perché Gesù, alla croce, ha subito e ha preso su di sé tutta la giusta ira di Dio, suo Padre. Tutta l'ira di Dio, che doveva essere rivolta al peccato e al male, alla croce veniva rivolta al suo Figlio ed è stato versato su di Cristo.

Ecco perché nel Vangelo di Giovanni Cristo viene chiamato l'Agnello di Dio, cioè l'Agnello sacrificale che toglie il peccato del mondo e che con il suo sacrificio sulla croce rimedia la condanna del peccato. Chi si fida di Cristo, allora, viene riscattato e viene redento e salvato dal prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia.

Cristo è l'Agnello di Dio ed è senza difetto e senza macchia perché, diversamente da tutti noi, non ha mai conosciuto il peccato. Ma Dio lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui, cioè in Cristo Gesù. Quando è diventato peccato per noi, ha preso su di sé tutta la giusta ira di Dio che viene rivolta al peccato.

E siccome siamo tutti peccatori, questa giusta ira viene rivolta a noi, e quindi a causa del nostro peccato siamo nemici di Dio, degni non della sua grazia e della sua bontà, ma della sua giusta ira. Come dice Paolo agli Efesini, a causa del peccato siamo per natura figli d'ira, e quindi siamo oggetti della giusta ira e della giusta retribuzione di Dio.

Ma Dio è ricco in misericordia, e quindi quando ci fidiamo del suo Figlio Gesù Cristo per il perdono del peccato e per la salvezza, la giusta ira di Dio si riversa su Cristo, e quindi la fede nell'Agnello di Dio ci salva dai nostri peccati, e per mezzo di Cristo e per mezzo della potenza dello Spirito Santo all'opera in noi, i nostri debiti vengono cancellati e siamo salvati dai nostri peccati e non siamo più nemici di Dio, ma amici. Ecco perché Paolo dice ai Romani che non c'è più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Che vangelo! Che bella notizia!

Siccome Dio è perfettamente santo deve fare la vendetta contro il peccato. Altrimenti non può essere chiamato un Dio santo. Noi, nei nostri peccati, siamo l'oggetto di questa vendetta, giustamente. Ma quando ci fidiamo di Cristo siamo salvati dalla vendetta di Dio e siamo giustificati e purificati dal sangue redentrice di Cristo. Invece di essere l'oggetto dell'ira di Dio e della sua vendetta, diventiamo suoi figli, adottati da lui e eredi della vita eterna. Tutto questo grazie all'opera di Cristo sulla croce e grazie alla sua risurrezione dalla morte. Incredibile questo. Veramente incredibile. Che bellissima notizia.

Alla croce di Cristo vediamo la vendetta di Dio e vediamo la sua giusta e perfetta retribuzione. Alla croce, Dio Padre, per mezzo del Figlio Gesù Cristo, nella potenza dello Spirito Santo, ha vinto il male con il bene. Perciò, per mezzo della fede in Cristo Gesù, anche noi possiamo vincere il male con il bene. E vincendo il male con il bene possiamo servire il nostro nemico, cedendo la vendetta alla giusta e perfetta ira del Signore.

“Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. Quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. Non fate le vostre vendette, ma cedete il posto all'ira di Dio.” Come chiesa e come popolo di Dio in questo quartiere e in questa città, stiamo obbedendo a questi insegnamenti? Come chiesa che vuole spargere il profumo di Cristo ovunque andiamo, e come chiesa che vuole dare un esempio diverso, stiamo vivendo e mettendo in pratica queste parole? Stiamo dando un esempio buono al mondo intorno a noi, cioè un esempio che glorifica Dio e che fa risplendere la luce e la bellezza del vangelo? Il profumo che spargiamo come chiesa, attira o respinge?

Per dare un esempio diverso a questa città, con la potenza dello Spirito Santo all'opera in noi dobbiamo vivere le nostre vite in maniera diversa e dobbiamo sottomettere la nostra ira al vangelo e alla giusta e perfetta ira di Dio. Così possiamo spargere il profumo di Cristo, un profumo che attira, e così possiamo essere veri sacerdoti in questa città, servendo il nostro nemico e vincendo il male con il bene. Tutto questo grazie a Dio, e per la gloria di Dio. Che possiamo essere imitatori di Dio e che possiamo essere un esempio per questo quartiere e per questa città. Che possiamo vincere il male con il bene affinché il vangelo di Gesù Cristo vinca questo quartiere e questa città. A Dio sia ogni gloria. Amen.


Grazie a tutti coloro che sostengono la Chiesa Breccia di Roma con le loro offerte.