Rut 3:14-18 - La provvidenza di Dio all'opera quando tutto sembra rischioso

 

Predicatore: Philip Reid Karr IV

Dopo una pausa per Pasqua, oggi riprendiamo la nostra serie di predicazioni sul libro di Rut. Con questa serie stiamo mettendo in evidenza la provvidenza di Dio e stiamo vedendo che è sempre all’opera, anche quando e soprattutto quando è difficile vederla all’opera. La Bibbia ci assicura che Dio è sia sovrano, sia un Dio di provvidenza. Sovrano perché tutto il creato è sotto il suo controllo. Dio è onnipotente. Sia fatta sempre la sua volontà.

Poi la Bibbia ci fa capire che la volontà di Dio e la sua sovranità sono sempre provvidenziali perché hanno sempre uno scopo chiaro. Non è random la sua sovranità, ha sempre uno scopo e questo scopo è redentore, e in questo scopo redentore vediamo la bontà e la grazia di Dio in piena evidenza. La provvidenza di Dio e il suo scopo redentore danno significato al suo popolo. Le vite dei discepoli di Cristo contano davvero perché anche loro fanno parte integrante del piano provvidenziale di Dio per il mondo. Che bella notizia di speranza.

È questa provvidenza e il suo scopo redentore che vogliamo di nuovo approfondire oggi. Ci troviamo nell’ultima parte di Rut capitolo 3. Due settimane fa Raffaele ha predicato sulla prima parte di questo capitolo, che presenta uno scenario molto interessante e che fa sorgere tante domande. In questo capitolo Rut è nell’aia di Boaz dove lui sta ventilando l’orzo con i suoi servi. L’aia è un posto fuori città dove sì, l’orzo viene ventilato e apparentemente è un lavoro che dura parecchi giorni perché sia Boaz che i suoi servi dormono nell’aia per fare questo lavoro. Nella prima parte del capitolo vediamo che Rut entra nell’aia quando fa tardi e si corica sotto la coperta di Boaz, ai suoi piedi. Come Raffaele ci ha fatto capire due domeniche fa, è decisamente un incontro pericoloso. Ma Dio è chiaramente all’opera in maniera provvidenziale per mezzo di questo incontro pericoloso.

E oggi vogliamo continuare a studiare questo scenario interessante e decisamente rischioso. Con il brano di oggi - che è Rut 3:14-18, quindi un brano molto breve - vogliamo scoprire due verità della provvidenza di Dio che vediamo all’opera in questi versetti. La prima verità è questa: La provvidenza di Dio è all’opera anche quando tutto sembra troppo rischioso. Sarà molto interessante riflettere su questa verità. La seconda verità è questa: La provvidenza di Dio è all’opera per compiere fedelmente tutti i suoi propositi. Come vedremo questa è una bellissima verità che rassicura il popolo il Dio. Leggiamo il brano e poi approfondiremo queste verità.

Lettura del brano: Rut 3:14-18

È importante che la storia di Rut viene letta e studiata alla luce di Proverbi 31 dove leggiamo della donna virtuosa. È interessante notare che nella scrittura ebraica il libro dei Proverbi viene seguito dal libro di Rut, ed i Proverbi finiscono con una descrizione della donna virtuosa. Poi c’è Rut. Proverbi 31:10 pone la seguente domanda: “Una donna virtuosa chi la troverà? Il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle.” Poi c’è questa descrizione della donna virtuosa, che poi viene seguita dal libro di Rut. Quindi l’idea chiaramente è che Rut è un esempio della donna virtuosa di cui Proverbi 31 parla. E lo è, per forza.  

E quindi Proverbi 31 crea un contesto molto importante e utile per il libro di Rut, soprattutto per questo terzo capitolo e lo scenario molto interessante che troviamo qui in cui Rut si corica sotto la coperta di Boaz nell’aia. È molto pericoloso e decisamente molto rischioso questo atto di Rut. Leggendo questi versetti oggi nel 2024 l’istinto ci spinge subito verso una lettura sessuale di questi versetti, come se l’intenzione di Rut fosse sessuale per convincere Boaz di sposarsi, o qualcosa del genere. E anche se questa non è una lettura completamente sbagliata, dobbiamo capire le vere intenzioni di Rut e la cultura di quell’epoca.  

Il verso 14 ci fa capire che una percezione sessuale di questo scenario non è sbagliato, altrimenti Rut non sarebbe dovuta alzarsi e andarsene via “prima che un uomo potesse riconoscere il suo vicino,” e Boaz non avrebbe detto “Nessuno sappia che questa donna è venuta nell’aia.” Perché? Perché sarebbe stato scandaloso e avrebbe compromesso il desiderio di Boaz di riscattare Rut. Allo stesso tempo sappiamo che le intenzioni di Rut non erano sessuali, altrimenti non potrebbe essere vista come l’esempio della donna virtuosa di Proverbi 31. 

Perché allora Rut si corica sotto la coperta di Boaz, ai suoi piedi? Abbiamo visto la risposta a questa domanda due domeniche fa, nel verso 9 di questo capitolo, dove Boaz percepisce la presenza di questa persona sotto la sua coperta e chiede “Ma chi sei tu?” E Rut gli risponde dicendo, “Sono Rut, tua serva; stendi il lembo del tuo mantello sulla tua serva, perché tu hai il diritto di riscatto.” Rut ha rischiato tutto per mettersi sotto la coperta di Boaz e chiedere di essere riscattata da lui e chiedere la sua protezione. E come vediamo ha funzionato!  

E cosa facciamo oggi con questo brano? Come chiesa cosa possiamo imparare da esso e dall'esempio di Rut? Allora sicuramente vediamo che la provvidenza di Dio è all’opera anche quando tutto sembra troppo rischioso. Una domanda che mi pongo mentre leggo questo capitolo è “Ma Naomi era giusta nel consigliare Rut ad andare nell’aia e mettersi sotto la coperta di Boaz? Non era forse troppo pericoloso e troppo rischioso questo consiglio? Vediamo con chiarezza nel verso 14 che se qualcuno avesse visto Rut nell’aia con Boaz il piano sarebbe stato rovinato per i motivi di cui abbiamo parlato prima; cioè tutti avrebbero pensato al peggio, come noi quando leggiamo questo brano. Allo stesso tempo, le intenzioni di Naomi non erano cattive. Voleva provvedere sia a sé stessa, sia a Rut. È stato allora un grande rischio che però ha dato i suoi frutti.  

Come chiesa evangelica e come discepoli di Cristo a Roma, in un contesto di minoranza, questo ci deve far riflettere. In un contesto di minoranza tutto sembra più rischioso, no? Se appartieni alla maggioranza, allora ci sono molto meno rischi. Ma l’appartenenza alla minoranza presenta molto più rischi. Come evangelici a volte veniamo visti come persone diverse e anche strane. Quindi presentarci così ai nostri amici e colleghi crea più ostacoli e ci mette in una luce diversa. Per questi motivi forse siamo meno disposti a metterci in scenari che crediamo di essere rischiosi in cui la nostra reputazione è forse in ballo. 

Penso, ad esempio, a Nolyn e Ellie, che frequentano il liceo Tacito qui a Prati e dove sono, per quanto ne sappiamo, le uniche credenti nella scuola. Questa realtà presenta per loro il rischio che, parlando della loro fede, vengano viste come persone strane e diverse. Quindi è rischioso parlare della fede e del vangelo in maniera esplicita. Forse tu ti trovi in una situazione simile al tuo posto di lavoro o quando ti trovi con i tuoi parenti o amici. È difficile essere diverso e strano. È rischioso. Sembra a volte forse troppo rischioso? C’è troppo in ballo a volte? Allora se è così possiamo sempre guardare all’esempio di Rut, che per il benessere suo e per il benessere della sua suocera si è messa in una situazione molto rischiosa. Ma Dio era chiaramente all’opera per mezzo di essa per compiere il suo piano di redenzione per il mondo. 

Qui di nuovo vediamo questo gioco tra la sovranità di Dio e il suo desiderio di coinvolgere il suo popolo nel suo piano provvidenziale di redenzione. Come abbiamo già evidenziato nel corso di questa serie, ogni gloria è sempre dovuta a Dio. Noi non ci possiamo vantare di nulla. Allo stesso tempo vediamo l’importanza delle azioni e delle iniziative del popolo di Dio, che si deve mettere in moto per partecipare ai piani provvidenziali di Dio per il mondo. Rut ha rischiato tantissimo, forse troppo, ma Dio ha benedetto il suo impegno e l’ha usato per compiere il suo piano di redenzione per il suo popolo. A Dio sia ogni gloria, ma come sua chiesa non possiamo stare fermi, aspettando che Dio compie la sua volontà. Rut è un buonissimo esempio di questo. 

Se vogliamo crescere come chiesa, e se vogliamo vedere vite trasformate dal vangelo di Cristo, e se vogliamo che Prati e Roma e i diversi quartieri dove viviamo e lavoriamo sperimentino una vera riforma del vangelo, allora dobbiamo essere disposti a metterci in situazioni rischiose. Se vogliamo spargere il profumo di Cristo, dobbiamo essere una chiesa che rischia, anche quando tutto sembra troppo rischioso. Se vogliamo essere una chiesa regale, dobbiamo rischiare. La regalità rischia. Fidiamoci allora del Signore e rischiamo, affinché il nome di Dio possa essere innalzato in questo quartiere e in questa città. Sei disposto a rischiare per il Signore? Come chiesa siamo disposti a rischiare tutto per la gloria di Dio? Che possiamo essere come Rut, sempre per la gloria di Dio. Essendo coinvolti in questo piano provvidenziale di Dio per la redenzione del suo popolo, e rischiando tutto, come Rut, possiamo sapere con certezza che la nostra vita conta davvero. È una chiamata altissima! Che privilegio. Che onore! Che grande sfida! Gloria a Dio per questo. 

O forse per te il rischio è diverso. Forse il rischio è di arrenderti alla chiamata del Signore e dello spirito santo sulla tua vita e fidarti di Cristo come Signore e Salvatore della tua vita. Questo può essere considerato un passo di fede molto rischioso, e forse troppo rischioso per te. E se questo descrive dove ti trovi adesso nel tuo percorso di vita, sappi che il Signore non delude mai. Sì, è rischioso come passo, ma è anche molto appagante e cambia e trasforma la vita in maniera molto positiva. Sappi anche che la chiesa, benché sia piccola, è qui per accompagnarti in questo passo di fede; un passo rischioso, ma anche appagante grazie all’opera redentrice di Dio nelle vite del suo popolo. In Cristo la risposta alla domanda “ma la mia vita conta davvero?” riceve una nuova e bella risposta. 

Infatti, questo ci porta alla seconda verità che vediamo in questo brano; cioè che la provvidenza di Dio è all’opera fedelmente per compiere sempre i suoi propositi. Ma cosa intendiamo con questa verità? Per rispondere a questa domanda dobbiamo guardare a Boaz, che ha il diritto di riscatto su Rut. Ogni azione sua in questo libro è simbolico di colui che ha il diritto di riscatto su tutti noi, cioè Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il Messia promesso che ci redime dalla condanna dei nostri peccati. 

Tornando al brano di due settimane fa, cioè alla prima parte di questo capitolo, vediamo nel verso 9 che Rut rischia tutto per chiedere la protezione di Boaz per mezzo del matrimonio. Chiede a Boaz di stendere la sua ala per soccorrerla e proteggerla dalla sua situazione che attualmente è priva di provvisioni e di speranza. Ma Boaz cambia completamente la situazione e le prospettive di Rut. Il coraggio di Rut di mettersi in una situazione molto rischiosa viene ricompensato in maniera molto generosa da Boaz. Subito lui mette in moto il processo di riscatto, un processo che verrà a compimento nel prossimo e ultimo capitolo di questo libro.

Ma nel frattempo Boaz provvede a Rut e Naomi con sei misure d’orzo, che Rut mette sulle spalle e porta in città a Naomi. Per noi sei misure d’orzo non dice niente perché non sappiamo quanto orzo è. Ma una volta compreso quanto lo sia, cambia la prospettiva di questo versetto. Sei misure d’orzo sono equivalenti a 35 chili, più o meno! Quindi Rut carica sulle spalle e sotto il suo mantello 35 chili d’orzo e li porta in città. È una donna forte allora. Non si scherza con Rut! Ma questa è chiaramente una quantità molto significativa che Boaz dà a Rut e Naomi. Con questa quantità non devono più preoccuparsi del cibo, e questo è un grande provvedimento ed è un grande dono. Con questo dono Boaz provvede. 

E perché 6 misure e non 4, 5, o 7? Anche questo è significativo ed è un segno di ciò che verrà. In 6 giorni Dio creò i cieli e la terra. Ma in realtà dopo il sesto giorno la sua creazione non era ancora completa. Parte integrante della creazione è il settimo giorno. Genesi 2:2 dice, “Il settimo giorno Dio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta.” Senza questo giorno di riposo l’opera di Dio non viene compiuta. Questo è molto importante. In maniera simile le 6 misure di orzo sono tante, ma con esse la provvisione di Boaz a Rut non viene pienamente compiuta. Né Naomi né Rut possono sperimentare il vero e pieno riposo fino a quando c’è un erede, cioè fino a quando c’è un figlio per portare avanti la famiglia. Quando ci sarà questo erede, allora ci sarà il vero riposo. 

Nel vangelo di Matteo, capitolo 11, Gesù Cristo dice queste parole: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.” Cristo è il compimento del piano provvidenziale di redenzione di Dio per il mondo perché in Cristo c’è il vero riposo. C’è il riposo dell’anima dal giogo e dalla condanna del peccato. Ma senza Cristo, non c’è questo vero riposo. Sotto le ali di Cristo, sotto il suo mantello e sotto la sua coperta, coricato ai suoi piedi, si trova un rifugio sicuro. In Cristo Gesù Dio compie fedelmente i suoi propositi. Cioè in Cristo Dio compie il suo piano provvidenziale di redenzione per il suo popolo. Che bella notizia! Che notizia di speranza e di pace. 

Nel verso 16 Naomi chiede a Rut una domanda interessante. Qui leggiamo che “Rut tornò da sua suocera (dopo di essere nell’aia con Boaz), che le disse: ‘Sei tu, figlia mia?’” Ma questa non è una traduzione accurata dell’ebraico originale, come notano tanti studiosi di questo libro. Nell’ebraico originale Naomi chiede a Rut “Chi sei tu?” Chiaramente Naomi sa chi è Rut, ma la domanda ripete ciò che Boaz chiede a Rut quando si corica sotto la sua coperta nel verso 9. Naomi sta chiedendo a Rut se il suo stato è cambiato o no. Sei ancora Rut la Moabita, o sei adesso Rut, una donna riscattata dal suo redentore? Allora il compimento della storia viene nel prossimo capitolo.

 Ma possiamo lasciarci oggi con la stessa domanda. Chi sei tu? Cioè chi sei tu agli occhi di colui che ha il diritto di riscatto sulla tua vita? Hai sperimentato il vero riposo e la vera pace in lui? Hai rischiato tutto per diventare il suo erede? È rischioso questo passo di fede, ma è altresì appagante. Che tu e che questo quartiere e che questa città possano conoscere il Dio della Bibbia che opera in maniera provvidenziale per redimere il suo popolo e dare a loro il dono del vero riposo in Cristo. A Dio sia ogni gloria. Amen.


Grazie a tutti coloro che sostengono la Chiesa Breccia di Roma con le loro offerte.